Animali e insetti realizzati con scarti meccanici di una campagna che non esiste più. La scultrice Patrizia Lottini ci racconta la sua Maremma toscana in una mostra tutta romana.
Fino al 2 marzo 2013
Testo di Elena Mandolini
“La campagna è il mio mondo. Quello che vedo, che mi circonda, lo ripropongo nelle mie opere”. Serpi, istrici, aironi, lumache. La mostra La fattoria degli animali meccanici, della scultrice grossetana Patrizia Lottini ed ospitata nella Sala Santa Rita di Roma, nasce dall’amore per la natura. Vivendo in una piccola fattoria nel cuore della Maremma toscana, al Pian dei Bichi, l’artista ha potuto osservare le piccole creature del sottobosco e i grandi animali delle valli, apprezzandone i maestosi movimenti. Per meglio celebrarli, ha deciso di realizzarne delle sculture, utilizzando scarti e vecchi attrezzi in disuso, che un tempo venivano adoperati proprio nella sua amata campagna. Ecco che tubi, dischi di frizione e ferri rugginosi vengono lavorati con la fiamma ossidrica per creare un istrice gigante. Una tartaruga ha l’anima di pezzi rimanenti di vecchie macchine agricole, un cervo volante è realizzato con falcette dimenticate in cantina. Questa fattoria è nata dall’osservazione di insetti che amano nascondersi e dalla conoscenza di attrezzature ormai abbandonate a se stesse. “Il messaggio ecologico è semplice e lampante” -prosegue l’artista – “Recupero ciò che, se abbandonato, distruggerebbe la natura e lo trasformo nella natura stessa”. Un lavoro meticoloso che, per la scultrice, comincia con la selezione e la catalogazione degli oggetti recuperati.
Quello che un tempo rendeva vita nei campi, ora abbandonato, viene così ripreso, destrutturato e trasformato a nuova vita. Poi, entra in gioco la fantasia, che le consente di vedere nel disco di una frizione, il guscio di una lumaca, oppure il corpo di un pavone in vecchi cavi elettrici. “La creazione che più mi ha messa alla prova è stata la Serpe”, confida la Lottini. Realizzato con una singola catena, il corpo del serpente è stato piegato con la fiamma ossidrica per renderne la sinuosità attorno ad un tronco d’albero. La composizione scultorea che più la rappresenta e, a cui è maggiormente legata, è Il volo: una serie di aironi meccanici che rispecchiano la grazia e il fascino dei modelli originali.
La vera bellezza della mostra è, infatti, la coerenza che lega le sculture agli animali da cui l’artista ha tratto ispirazione: niente artifizi, nessun trucco, solo natura.
La fattoria degli animali meccanici di Patrizia Lottini
Roma, SALA SANTA RITA
Via Montanara 8
Fino al 2 marzo 2013
Ingresso libero
INFO: 060608
www.salasantarita.culturaroma.it
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