Testo di Teresa Carrubba
Presentato alla stampa, durante l’incontro annuale presso l’Ambasciata della Repubblica dell’Indonesia, il rapporto sulla situazione economica e politica del Paese del Sud Est Asiatico. “L’Indonesia è un Paese in continua crescita grazie anche alla stabilità di una politica democratica. L’Indonesia è l’unico Paese del Sud Est asiatico in cui la democrazia è in pieno sviluppo essendosi trasformato da uno stato autoritario a un modello regionale. Nel 2013 ha registrato una crescita economica del 5,6% e il contributo dell’Italia a questo sviluppo è stato un investimento di 35,3 milioni di dollari in 31 progetti” ha dichiarato S.E. l’Ambasciatore August Parengkuan.
Di questo passo nel 2030 l’Indonesia potrebbe essere la sesta realtà economica più grande del mondo dopo Cina, USA, India, Brasile e Giappone. Anche grazie alla lotta contro la corruzione, il terrorismo e la droga, alla sempre più frequente partecipazione delle donne nel mondo politico e lavorativo, alla crescita della classe media, al basso costo del lavoro e alle ingenti risorse energetiche e naturali.
“Nonostante la crisi economica globale, l’Indonesia resta sempre una destinazione attraente” continua S.E. l’Ambasciatore “ ed è pronta ad affrontare le sfide del prossimo futuro. Mantenere la stabilità politica in vista delle elezioni che si svolgeranno ad Aprile, tenere sotto controllo l’inflazione, costruire nuove infrastrutture per le comunicazioni, innalzare il livello dell’istruzione, del sistema sanitario e del Welfare”.
Dunque l’Indonesia continuerà il suo percorso come una stabile democrazia multietnica, verso un’economia competitiva e avanzata. Anche attraverso un’attiva cooperazione commerciale. In Italia esporta tessili, elettronica, gomma, olio di palma ,carbone, gamberi, cacao, caffè. E partecipa a molte manifestazioni specifiche italiane, per esempio Eurochocolate e Trieste Espresso Expo.
Ma l’Indonesia rimane pur sempre una meta molto ambita dal turismo. “Il nostro Paese ha fatto molti sforzi per aumentare il numero dei visitatori, con la costruzione e lo sviluppo delle infrastrutture e la proposta di specifiche vacanze a tema, come avventura, ecoturismo, benessere, shopping, per attirare più turisti” conclude S.E. l’Ambasciatore.
Indonesia da vedere
Da Sumatra a Papua, l’Indonesia si estende per 5.150 km dall’Australia al continente asiatico e divide l’Oceano Pacifico da quello Indiano attraversando l’Equatore con 17.508 isole, di cui circa 6.000 abitate. L’Indonesia è il quarto paese più popoloso al mondo, con 235 milioni di persone appartenenti a ben 491 gruppi etnici con grandi diversità di culture e tradizioni e 583 lingue indigene anche se esiste un idioma ufficiale, il bahasa indonesia. Ricche di bellezze naturali, oltre metà del territorio è coperto da foreste equatoriali come quella del Borneo. e con un’incredibile varietà di attrattive, le isole indonesiane per secoli sono state crocevia per il commercio con i cinesi e gli indiani e base dei colonizzatori europei. Oggi sono meta di amanti della natura selvaggia, della ricerca antropologica e della bellezza esotica. Dall’alto Sumatra mostra le vette dei suggestivi numerosissimi vulcani che si elevano sull’isola, il Sembilang National Park con i suoi 45.000 ettari quadrati di riserva, paradiso di varie specie di uccelli e il lago Toba, il più grande del Sud-Est asiatico e il più profondo al mondo, 450 metri. E, al centro del Lago, l’isola di Samosir con i molti villaggi tradizionali. Poi Java, l’isola in cui tedeschi e inglesi misero piede per primi arrivando in Indonesia. È l’isola più popolata e la 13a isola più grande al mondo. Java è l’isola più importante dal punto di vista amministrativo in quanto ad essa appartiene la capitale dell’Indonesia, Jakarta, la città più grande dell’arcipelago, con più di 13 milioni di abitanti. E anche dal punto di vista religioso perché è qui il maggior tempio buddista, Borobudur, considerato una delle sette meraviglie del mondo.