Roma – PALAZZO BONAPARTE, piazza Venezia 6
(fino all’8 marzo 2020)
di Luisa Chiumenti
Si è recentemente aperto al pubblico uno tra i più bei palazzi del centro storico di Roma: a Piazza Venezia ecco infatti il Palazzo Bonaparte, edificio barocco che, progettato dall’architetto Antonio De Rossi e costruito fra il 1657 e il 1677 dalla famiglia d’Aste, proveniente dalla Liguria, porta il nome alla madre di Napoleone Letizia Ramolino che lo acquistò nel 1818 vivendoci fino alla morte nel 1836. Ed ecco una curiosità: il palazzo è conosciuto da tutti i romani per quel balconcino coperto del piano nobile, detto anche bussolotto, o mignano, in cui si dice che Letizia seguisse senza essere vista, dalle persiane socchiuse, tutto quello che accadeva in Piazza Venezia e sul Corso, dal Carnevale alle corse dei cavalli. Un balconcino che esisteva già prima che comprasse il palazzo e a cui si accede dal salone d’angolo del piano nobile tramite una porta finestra. Un luogo incantato, con una raffinata decorazione neoclassica, arredato con una semplice panca in legno ad angolo.
Si è quindi aperto uno spazio nuovo per l’arte, proprio nel centro della città, dopo un accurato restauro, sulla base del gusto personale di “Madame Mère”, con adattamento a Museo per l’impegno e l’iniziativa congiunta del “progetto Valore Cultura” delle Generali Italia di cui è proprietario il palazzo, e di “Arthemisia” organizzatrice delle mostre che da questa prima, continuerà a gestire con la consueta competenza e passione. Ed ecco che, nella successione dei grandi saloni stupendamente affrescati, il visitatore viene accolto dalla inconfondibile atmosfera che il lavoro degli impressionisti sa creare attorno a sé, nell’ambito di quella appassionata e variegata produzione impressionista. Patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dall’Ambasciata di Francia a Roma e dalla Regione Lazio, “Impressionisti segreti “è stata prodotta e organizzata da Athemisia con il sostegno di Generali attraverso Valore Cultura. La cura è stata affidata alla direttrice del Musée Marmottan di Parigi Marianne Mathieu ed a Claire Durand-Ruel, nipote di Paul Durand-Ruel, il mercante che fu il primo a “scoprire” gli Impressionisti.
L’esposizione offre al grande pubblico la visione di cinquanta opere, su prestiti di venticinque collezionisti privati, alcuni mai esposte fino ad ora. Molto particolare l’allestimento nelle belle sale, tra cui colpisce quella dal cui “balconcino” (il “bussolotto” ben noto ai Romani, con la sua posizione al centro della facciata su piazza Venezia), che permette di ammirare le opere attraverso i temi ben cari agli impressionisti: dal paesaggio, dipinto “en plain air con tecniche allora innovative, alla vita “moderna” della Parigi del tempo; ai ritratti e alle figure, nonché le elaborazioni più ardite di Seurat, Gaugin e Cézanne, raccolti in quattro sezioni. Lo sguardo del visitatore è così catturato dalle tele di Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Claude Monet, Camille Pissarro, Berthe Morisot, Paul Gauguin, nelle stanze in cui visse Maria Letizia Ramolino, la madre di Napoleone. Difficile scegliere qualche tela davanti a cui fermarsi più a lungo e lasciamo quindi libero il visitatore che si aggirerà per le splendide sale in compagnia del bel Catalogo, edito da Arthemisia