di Luisa Chiumenti
Nell’anno di Dante, fra le innumerevoli iniziative, ecco che, dal primo giorno del Settecentenario dalla morte del sommo Poeta, avvenuta a Ravenna nel settembre del 1321, la Divina Commedia “rivive” sul web con una mostra assai particolare.
A a partire infatti dal primo gennaio sono per la prima volta visibili online, sul sito degli Uffizi, tutti i disegni che illustrano il Poema, realizzati alla fine del Cinquecento dal pittore Federico Zuccari, l’artista che affrescò la cupola di Santa Maria del Fiore.
Le Gallerie degli Uffizi, custodiscono in realtà l’intero corpus di questi fogli ‘danteschi’ (sono in tutto 88): da qui la scelta di realizzare una mostra virtuale “A riveder le stelle”, accompagnata da un “apparato didattico” scritto da Donatella Fratini, curatrice dei disegni dal Cinquecento al Settecento degli Uffizi. Tutte le illustrazioni della Commedia dello Zuccari sono state digitalizzate in alta definizione e organizzate in un percorso a tappe che permette di ammirarle per la prima volta nella loro interezza ed in ogni dettaglio.
Come illustrato dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt : “Oggi vengono pubblicati integralmente e con un commento didattico-scientifico sul sito degli Uffizi, dove d’ora in poi saranno liberamente consultabili”.
Gli 88 disegni, eseguiti dal pittore sul finire del Cinquecento, costituiscono la più imponente compagine illustrativa della Commedia realizzata prima dell’800. Creata tra il 1586 e il 1588, durante il soggiorno di Zuccari in Spagna, l’intera raccolta è entrata nella collezione degli Uffizi nel 1738, grazie alla donazione di Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina. Da allora custodita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, è stata esposta al pubblico, parzialmente, soltanto in due occasioni: nella grande mostra dantesca tenuta a Firenze in Palazzo Medici-Riccardi nel 1865 e alla Casa di Dante in Abruzzo nel 1993.
Il percorso illustrato dallo Zuccari, che col fratello Taddeo fu un esponente di spicco del tardo Manierismo italiano, si dipana dalla selva oscura in cui Dante smarrisce la “diritta via” fino alle alte sfere del Paradiso, in una continua trasposizione di significati tra parole e immagini. “I fogli erano infatti anticamente rilegati in un volume: aprendolo, all’illustrazione sulla pagina destra corrispondeva, a sinistra, la trascrizione dei versi del poema e un breve commento dello stesso artista. Anche questi testi sono inclusi nella mostra virtuale ‘A riveder le stelle’.”
La delicatezza del materiale (opere su carta) ha fatto sì che tali disegni fossero custoditi in ambienti protetti, termoregolati, senza luce e che fossero esposti solo ogni cinque anni, e resi visibili in casi eccezionali, a pochi studiosi che ne avessero fatta debita richiesta.
Da qui la decisione presa dalla Direzione degli Uffizi di digitalizzare l’intero “corpus” per renderlo quindi accessibile visivamente a tutti.
Si tratta di una “visibilità” assai preziosa, che appassiona non soltanto lo studioso, ma anche un normale lettore che, affascinato dall’opera dantesca, voglia penetrarne ogni significato metaforico, atto a raggiungere “virtute e canoscenza”, trovandosi immersa nello straordinario mondo che essa illustra: dai paesaggi, alle scenografie, alle folle in esse vaganti, ai ritratti dei vari personaggi.
Ed è molto interessante mettere in evidenza quanto sia stata forte, attraverso i secoli, la suggestione e lo stretto legame delle immagini con il testo della “Commedia”, a cominciare dai Codici miniati e poi dalle rappresentazioni che ne vennero fatte, partendo dagli artisti contemporanei di Dante. Ce ne dà testimonianza anche il Vasari quando ipotizza che lo stesso Dante avrebbe collaborato all’estensione delle immagini della “Commedia”, fatte da Giotto.
Non soltanto è stato reso il realismo delle folle, immerse in paesaggi estremamente dettagliati e verosimili, ma anche la forza espressiva di quelle immagini, da cui scaturisce in piena evidenza l’impegno morale espresso dal Poeta.