Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, Roma
(fino al 27 luglio 2014)
Testo di Luisa Chiumenti
Siamo di fronte a uno dei più interessanti esempi di città a fondazione papale esistenti al mondo e la mostra allestita pressi i Mercati Traianei, ne descrive il percorso vitale, attraverso materiali, ambienti di vita e attività commerciali e artigianali, officine di fabbri e vasai, produzione delle campane, macinazione dei cereali e manufatti legati al gioco. Verso la metà del secolo IX gli abitanti di Centumcellae (l’odierna Civitavecchia) si erano rivolti al Papa Leone IV per chiedergli aiuto contro le incursioni saracene. Sulla porta principale di cui si è ritrovata traccia, nelle mura della città ( di cui si sono rinvenuti resti di varie epoche), era stata inserita la nota epigrafe di leone IV: “Benchè questa città si erga fondata in un piccolo spazio,/ tuttavia nessuna guerra di uomini sarà in grado di nuocerle;/si ritiri di qua il feroce soldato, si ritiri ormai il nemico/in quanto che nessuno può violare questa città”. L’espansione e la fisionomia urbana del sito, che rappresenta l’anima di Civitavecchia, sono stati restituiti dalla ricerca archeologica, in straordinaria sintonia con le abbondanti fonti documentarie.
Ed ora, attraverso la bella mostra “Forma e vita di una citta’ medievale. Leopoli-Cencelle”, si può ripercorrere la vita di questa città, consacrata dal papa il 15 agosto dell’854, e seguirne le vicissitudini fino al secolo XVII , in una affascinante “memoria ritrovata” che ancora è in corso di “riscoperta”.
I resti della città altomedievale, fondata su un centro etrusco, come indica un magnifico sarcofago appena rinvenuto ed esposto, conducono il visitatore in un percorso espositivo che offre la possibilita’ di leggere archeologicamente, accompagnando il rigore scientifico al fascino della scoperta, una realtà lontana, ancora in gran parte da svelare. La nascita e lo sviluppo di questo sito urbano fa apparire come protagonisti sia il mito che la ricostruzione storica, dell’antica citta’ attraverso i materiali e gli ambienti di vita. Lo sviluppo del sito urbano è infatti presentato in mostra nelle sue tre fasi, da centro di cultura classica (come iniziale sede vescovile) per poi passare alla realizzazione di una “realtà comunale stabile” , fino alla ”riconversione in azienda agricola”, legata all’economia della produzione di allume alla metà del secolo XV. L’individuazione di giacimenti di alumite sui Monti della Tolfa diede infatti l’ avvio ad una notevole operazione di estrazione e trasporto del minerale verso i porti tirrenici, fra cui quello appunto di Civitavecchia, determinando il popolamento di tutta l’area. “ Ed è documentato che nel 1532 Cencelle, ormai definita ‘tenuta’, fu affittata al cardinal Farnese per poi passare definitivamente alla Camera Apostolica”.
Ed ecco apparire i nomi di Benencasa, il ceramista, Guarnerio e Matteo, i fabbri, Martino, Guidetto e Guido, i mugnai, Enrico, il calzolaio, e Giovanni, Adamo, Ranaldo, gli osti. Guido, il campanario, e Ranuccio, il menestrello.
Proprio Ranucius Berte (lo stesso Ranuccio) è una sorta di “joculator”, tra il menestrello, il musicista, il poeta, organizzatore di eventi ludici ed insieme rappresentativi della città e del suo potere. Tutti appaiono presenti nelle loro botteghe e nello loro case, per “un’affascinante immersione nei ritmi della vita del centro e negli aspetti più comuni della sua forma urbana”. E’ così che viene restituita l’immagine di una “città medievale vitale ed articolata, con una economia stabile e con un ben preciso ruolo politico nell’ambito delle relazioni sociali del territorio romano”.
Organizzata da Zètema Progetto Cultura, la mostra è stata promossa dall’Assessorato alla cultura, creatività e promozione Artistica, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali , Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Etruria meridionale, Sapienza Università di Roma , Università G.D’Annunzio-Chieti – Pescara.
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