Lecce –TourfilmFestival 2012
Testo di Luisa Chiumenti
Il TourfilmFestival 2012, ideato cinquant’anni or sono dal giornalista Antonio Conte, oggi Presidente Onorario, si è svolto recentemente a Lecce ed ha visto, oltre alla assegnazione degli ambiti Premi, anche lo svolgimento di diversi Convegni e Tavole Rotonde. Fra essi vogliamo soffermarci in particolare sul Convegno Nazionale dello Skal Italia, dal titolo “Ecoturismo, il Futuro Sostenibile”, aperto proprio dal Presidente Antonio Conte, con il contributo scientifico dei più autorevoli esponenti del settore. Dopo gli interessanti interventi dei relatori previsti, vorremmo segnalare come il professor Antonio Percario abbia messo il punto, con grande efficacia, sulla proposta portata avanti con forza e convinzione dallo SKAL International. Tale proposta potrebbe essere in effetti riassunta nella frase significativa, indicata dal relatore, circa l’evoluzione che si sta realizzando in tutta Europa, m ain Italia in particolare, dall’era industriale all’era presente: ”…dalla ciminiera al “Green Village”. Si sta delineando fortemente infatti la consapevolezza dell’importanza e del valore che va assumendo l’ “economia verde” attraverso la creazione di una concreta idea progettuale, che renda tangibile quello che è stato, negli ultimi tempi l’aumento della sensibilità generale in tal senso. Se, fino a 40 o 50 anni fa, il progresso era affidato all’ industria, come ha sottolineato il professor Precario, oggi abbiamo tutti preso coscienza del fatto che, pur nell’ innegabile sviluppo tecnologico, si è capito quanto sia necessario “uscire da quel tipo di economia, per mandare avanti la sensibilità ormai globalmente acquisita, legata al rispetto per la Natura e alla consapevolezza dell’esigenza di evitarne la distruzione, che da ogni parte viene minacciata. Piuttosto la Natura deve essere sfruttata come fonte di risorse naturali per tutte le economie; gli Stati Uniti sono stati i primi, fin dagli anni ’60, a dare indicazioni economiche nell’ambito di un concetto da allora definito “sostenibilità”.
Il primo obiettivo da perseguire è quindi quello di garantire ‘integrità del sistema ambientale sulla base di una equa distribuzione (anche intergenerazionale) delle risorse fra tutti con un concetto socio-economico capace di creare sviluppo per i giovani, re-interpretando il concetto stesso di sostenibilità. Nella creazione di un modello di sviluppo economico, in effetti, si possono osservare due diverse tendenze: i Paesi emergenti, come ad esempio la Cina, sono portati a “crescere sì, ma distruggendo”, mentre la nostra storica civiltà ci porta a considerare profondamente l’equilibrio tra mercato in crescita e “modello Natura” : economia, conoscenza, innovazione e identità distintiva unica in funzione di una rinnovata coesione sociale e competitiva. In tale ambito non si può fare a meno di considerare come l’Italia abbia un patrimonio immenso in Musei, Monumenti, parchi, siti di interesse ambientale, che possono fare del Turismo una grande risorsa economica.
Tale patrimonio, per non rimanere fine a se stesso , deve essere visto come una sorta di grande magnete in grado di fare intendere come il Turismo non sia più inteso come “destinazione”, ma come “emozione” determinata da un coinvolgimento esperenziale, nell’intento di appropriarsi del territorio e viverne la storia, per condividere, anche con i cittadini locali, il giusto senso della “qualità della vita”. E’ così che anche il “turista” si arricchisce di uno stile di vita specifico. Su questo si può basare il nuovo concetto di “lusso”, inteso come quello di vivere in un ambiente normale, ma di grande “eccellenza”, nelle sue risorse ambientali, godendo dell’intima soddisfazione per il “bello e il ben fatto”. Si tratta di beni rari, quali: il tempo, la riscoperta delle tradizioni, l’autonomia, lo spazio, i territori che ti danno appunto il senso della qualità del vivere: una notevole eccellenza per tutti. Il nuovo lusso sarebbe quindi una sorta di sfida , quella di comprendere il legame tra qualità, territorio e prodotto. E in particolare la qualità è da misurare con diversi parametri in un “mix” di ricerca e di conoscenza dei “talenti” del territorio; la territorialità in tal modo dovrà esprimere la qualità, misurabile nel tenore di vita e bisogna creare un “modello di misurazione” del “prodotto interno qualitativo”, basato in particolare sull’ambiente e sulle risorse umane: il “PIQ” , modello specifico di qualità, già lanciato dagli studiosi di settore, per trovare nuovi indicatori da affiancare al PIL.