Annunciati all’Hotel Excelsior di Roma, dal Presidente Lamberto Dini
Testo di Luisa Chiumenti
Il Praemium Imperiale, da considerare come un vero e proprio “Nobel” per l’arte, assegnato dalla Japan Art Association, si svolge ogni anno con lo scopo di valorizzare e sostenere la cultura e l’arte, promuovendo la Pace nel mondo attraverso l’Arte. I sei Consiglieri internazionali , affiancati ciascuno da un proprio Comitato di nomina, hanno scelto, anche quest’anno, i vincitori delle cinque categorie artistiche previste: Scultura, Pittura, Architettura, Musica e Teatro-Cinema e il 13 settembre scorso , presso l’Hotel Excelsior di Roma il Presidente Lamberto Dini ha effettuato la proclamazione dei vincitori in contemporanea con New York, Londra, Parigi, Berlino. Il Praemium per la scultura è andato alla francese Annette Messager, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2005; l’artista si ispira a tutto quello che circonda la nostra vita quotidiana (oggetti, arnesi e riviste) particolarmente incentrando il proprio studio sulla identità della donna e i conflitti più profondi che deve continuare ad affrontare. Ma tutto ciò è presentato in modo consapevole, ma non drammatica ed anzi a volte ironico e quasi giocoso. La statunitense Cindy Sherman ha conquistato il premio per la pittura; nata nel ’54 nel New Jersey è molto nota negli Stati Uniti che nel 2012 le hanno dedicato un’importante retrospettiva al MoMA di New York . Le sue fotografie in bianco e nero propongono la sua stessa immagine che vive in atteggiamenti diversi come se si trattasse delle sequenze di un filmato, attraverso il quale ella intende raccontare, com’ella stessa sostiene, storie di vita contemporanea.
L’architettura ha affidato il suo premio al brasiliano Paulo Mendes da Rocha, insignito quest’anno del Leone d’Oro alla carriera alla Biennale architettura di Venezia, con una motivazione che si adatta molto bene al carattere intrinseco della sua architettura: la “straordinaria qualità della sua architettura che risiede nella durevolezza”. “ Figlio d’Arte” (il padre era ingegnere), egli sente fortemente la forza e l’essenzialità al tempo stesso di materiali come il cemento e l’acciaio e, vincitore nel 2006 del prestigioso Premio Pritzker, è universalmente noto per la realizzazione di quella che è rimasta una delle sue opere più grandiose: lo Stadio di San Paolo. Con la sua fondamentale impostazione classicista, che si capta anche dalle sue realizzazioni moderniste, l’architetto dedica particolare attenzione alla valorizzazione dell’architettura del passato, realizzando delicate opere di restauro come quella del Museo di Belle Arti di San Paolo. La musica ha premiato quest’anno il lituano Gidon Kremer che già nel ’69, giovanissimo, aveva ottenuto il Premio Paganini e nel ’76 aveva eseguito il “Concerto per violino” di Brahms a Berlino, anche se nel suo repertorio troviamo anche il tango argentino di Astor Piazzolla ed egli sia molto proiettato verso i giovani per i quali organizza festival di musica da camera, cercando di dare spazio in modo particolare agli autori dell’ex Unione Sovietica.
Per quanto riguarda il cinema, è stato insignito del prestigioso Premio, a pieno titolo, Martin Scorsese ed è forse interessante in proposito ricordare come il Premio fosse già stato conferito a Martin Scorsese, nella edizione 2015, ma non era stato possibile assegnarlo all’artista a causa di una regola inderogabile del premio stesso: quella di essere presenti a Tokio alla cerimonia di assegnazione del premio, in quanto impegni di lavoro inderogabili, avevano impedito a Scorsese di essere presente. L’assegnazione del Premio, che verrà consegnato dal Principe Hitachi (patron dell’associazione nipponica), per il 18 ottobre, alla presenza dell’Imperatore. Come ha ampiamente sottolineato il presidente Dini, gli artisti vengono “premiati per la loro originalità e creatività, per i risultati conseguiti ma anche per l’influenza da essi esercitata sul mondo dell’arte a livello internazionale e per il contributo dato alla comunità mondiale con la loro attività”. Ricordiamo ancora che la borsa di studio annuale (5 milioni di yen pari a 44mila euro) del Praemium Imperiale per giovani artisti, creata nel ’97, è andata quest’anno al “Five Arts Centre” della Malesia, fondato nel 1984 da due registi teatrali per “offrire opportunità e spazi per raccontare le storie tipiche della tradizione malese”. La scelta è stata effettuata dal Consigliere Internazionale del Praemium Yasuhiro Nakasone.
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