Dal linguaggio iconico al linguaggio aniconico.
di Luisa Chiumenti
A cura di Stefania Severi, è stata allestita recentemente in Roma, presso la Biblioteca Angelica, l ‘esposizione dal titolo “Giulio Cavanna : Dal linguaggio iconico al linguaggio aniconico”.
L’artista, nato a Genova da padre smirniota di origine piemontese e madre calabra, dopo aver vissuto per dodici anni a Genova, trovò la sua sede privilegiata in Roma dove tuttora vive e lavora. Egli si presenta al pubblico con “un’arte nuova e tradizionale” , come annota Giuliana Govoni Bravetti, “dalle apparenze così arcane, occhieggiante tra giunchi di luci e di penombre che nello spazio vivono e fiammeggiano”. Proficuo e determinante appare il suo incontro con il critico d’arte e talent-scout Bertrando Bigi, il quale ha messo in evidenza il suo straordinario talento di autodidatta, cultura, metodo ed orientamenti, inserendolo autorevolmente in ludi pittorici nazionali ed esteri. Significativo per ben comprendere l’arte di Cavanna è quanto scrive Paolo Perrone Burali D’Arezzo, direttore del museo “Alberto Viviani” di Firenze: “…avvicnarsi ai dipinti di Cavanna è stato come provvedersi d’ossigeno nuovo e intatto.
Avvicinarsi alle opere di questo giovane pittore fino ad oggi timidamente isolato, è stato come ritrovare un momento di equilibrio nell’odierno spossante “luna park” delle arti”….riequilibrio nel senso naturale e biologico del riaffiorare e riaffermarsi di quei luoghi primigeni dell’ambiente che il vaniloquio culturale contemporaneo quotidianamente inaridisce”…”la natura che Cavanna mostra in una sequenza ampia, musicale e serena di opere è la declinazione di tutte le aspirazioni dell’inconscio è la rappresentazione formale e cromatica del sogno”. Ma come ci suggerisce Stefania Severi, curatrice dell’attuale mostra, sembra che il pittore, con la sua arte, ci rivolga un monito: “l’umanità non deve diventare schiava della tecnologia come purtroppo d’ultimo, in più circostanze si verifica, perché la tecnologia deve sempre essere al servizio dello spirito. Emblematico, al riguardo il lavoro dal titolo “Il tramonto della cometa” , una tecnica mista su tela del 2014. Vi appare un “dialogo serrato fra vita e morte sottolineato dal colore caldo del giallo-arancio e del rosso in relazione al blu cupo ed al nero.
Concludiamo sottolineando come la visione di Cavanna , come sottolinea sempre la Severi, “lasci sempre uno spiraglio alla speranza”, sempre presente in tutti i suoi lavori. Numerose le mostre sia personali che collettive (fra esse ne ricordiamo alcune: La Personale “Opere a Confronto” a cura di Carla Gugi alla Galleria Il Saggiatore. Roma Marzo 2012; la mostra espositiva “Gran Bazaar” di artisti contemporanei galleria Il Saggiatore via Margutta Roma dicembre 2011 gennaio 2012; la Personale “Opere a confronto” a cura di Carla Gugi alla Galleria Il Saggiatore Roma marzo 2012; Quadri in mostra permanente presso lo Studio il Coro dei Troni. Genova dal 2004 al 2012; Personale omaggio a Genova Capitale Europea della cultura. Studio il Coro dei Troni. Genova 2004; Fuoco, terra,acqua, quasi un elegia Galleria Il Saggiatore. Roma 2003; Piccolo Formato presso la Galleria Il Saggiatore. Roma 1992 – 2002; Futuribile – rassegna d’arte presso la Galleria Il Saggiatore . ROMA 2001; e molti i critici e i giornalisti che si sono occupati della sua attività artistica su diverse testate fra cui ricordiamo : “La Repubblica”; “L’Unità”; “Il Tempo”; “Il Messaggero”; “La Nazione”; “Ore 12”; “Paese Sera”; “Ecomond Press”.Articoli su arte club il corriere delle Madonie, cultura e costume, sipario, arte italiana per il mondo; Personale “Metamorfosi dell’oggetto” al Centro Culturale Aldo Fabrizi. Roma Aprile 2015 dagli esordi ai giorni nostri.
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