Testo di Luisa Chiumenti e Foto di Andrea Martella
Il grande regista Fellini vedeva la vera “città ideale” proprio a Cinecittà ed è così che noi oggi, che rincorriamo la nascita di una “ideale città contemporanea vivibile e sostenibile”, restiamo colpiti dalla bella “Mostra-installazione “ , aperta negli Studi di Cinecittà, all’interno della storica ‘Palazzina Fellini’, allestita per “festeggiarne i 100 anni”
Si tratta di una esposizione davvero affascinante che ripercorre, attraverso i sogni di Dante Ferretti, che seguiva sempre Fellini a Cinecittà, le immagini proposte da Fellini, che hanno sollecitato la fantasia di tutti noi attraverso i suoi numerosissimi film.
“Quando andavamo insieme a Cinecittà di mattina presto: Dantino, cosa hai sognato stanotte? Niente, non mi ricordo. Dopo una settimana ho incominciato a inventarmi sogni”…: queste le parole con cui si esprimono i ricordi di Dante Ferretti .
Scenografo, premio Oscar, artista-artigiano capace di dare corpo ai sogni felliniani, insieme con Francesca Lo Schiavo, sua sodale di vita e lavoro, scenografa e set decorator, premio Oscar di fama internazionale, Dante Ferretti offre al grande pubblico una vera e propria “immersione Felliniana”.
Prodotta e promossa da Istituto Luce-Cinecittà, la mostra-installazione è una “piccola città dentro Cinecittà, spazio fisico e di sogno che contiene luoghi, segni, suggestioni dell’intero universo felliniano”, in una sorta di similitudine con le storiche “camere delle meraviglie” rinascimentali.
E’ qui che è possibile per il visitatore immergersi nell’immaginario felliniano, attraverso questa particolare unione di cultura e sensibilità tra Federico e ‘Dantino’, iniziata sul set di “Satyricon” nel 1969, e continuata poi con una collaborazione diretta avviata con “La città delle donne”, cui seguiranno: “Prova d’orchestra”, del 1978; “E la nave va”, del 1983; “Ginger e Fred,” del 1986; “La voce della luna”, del 1990.
Il percorso espositivo, che si sviluppa in tre ambienti principali, illustra in effetti quali siano state le fondamentali “tappe” attraverso i luoghi scelti dal regista per le sue ispirazioni e realizzazioni cinematografiche.
Felliniana, con il suo allestimento permanente, è inserita nel percorso di “Cinecittà si Mostra” permettendo al pubblico di visitare tutti i giorni gli Studi cinematografici di Cinecittà.
Nelle tre sale, con grande armonia, Ferretti costruisce una “nuova casa ideale” di Fellini in cui accogliere i sogni del Maestro che egli ha avuto modo di condividere.
Oltre all’estrema cura dell’ambiente scenografico e dei suoi arredi, selezionati da Francesca Lo Schiavo – come le maschere orientali presenti nella pellicola – Makinarium ha realizzato sculture in resina e iperrealiste con lo scivolo toboga e le soubrettes che circondano Marcello Mastroianni, lo Snaporaz del film..
Ricordiamo che la Makinarium, factory con sede a Cinecittà specializzata nella produzione e nello sviluppo di effetti speciali fisici e digitali integrati si avvale di artisti e tecnici della post-produzione digitale, animazione 2D e 3D, animatronica, effetti meccanici, special make-up e riproduzioni iperrealiste. In effetti sono tre soggetti iperrealisti raffiguranti Federico Fellini, Marcello Mastroianni e Dante Ferretti
Nella sala finale riappare “Fulgor”, lo storico cinema di Rimini, legato all’infanzia di Fellini, ricostruito a Cinecittà in occasione delle riprese di “Amarcord”.
Il cinema è stato ricostruito secondo il modello riminese: in uno stile hollywoodiano anni Trenta, per cui sono stati utilizzati materiali tipici della scenografia accanto a preziosi interventi artistici ricercati quali il trattamento pittorico in stucco veneziano.
Roma. Via Tuscolana 1055