una grande esposizione a Roma, nel Museo di Palazzo Cipolla.
(fino al al 27 gennaio 2019)
di Luisa Chiumenti
Una grande mostra nelle sale di Palazzo Cipolla e Civita Mostre, rende omaggio ad Ennio Calabria, un artista che, nato a Tripoli, vive e lavora a Roma. Curatore della mostra è il critico Gabriele Simongini, amico ed estimatore dell’artista che già si era occupato di lui in una esposizione allestita nel 2005 nel Palazzo dei Normanni di Palermo. A quella mostra, molte altre presentazioni seguirono, come quella del 2011, in cui l’artista ha esposto un’opera di grandi dimensioni nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia o ancora il pur sintetico omaggio realizzato con sei grandi opere, nella sede del Consiglio di Stato in Palazzo Santacroce-Aldobrandini, a Roma, nell’aprile del 2012. Sarebbero poi seguite, una mostra del 2015 allestita presso il Padiglione Internazionale del Guatemala e, nel 2016 a Roma la partecipazione all’evento “7 artisti in 7 chiese per il Giubileo della Misericordia” con l’opera “L’Uomo e la Croce”, esposta nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle.
A sessant’anni quindi dalla sua prima mostra personale alla “Galleria La Feluca” di Roma nel novembre del 1958 e a più di trent’anni dalla sua ultima antologica romana al Museo di Castel Sant’Angelo nel 1987, ecco che Roma rende omaggio ad “uno dei pittori più significativi della generazione emersa tra il 1950 e il 1960”. Ottanta le opere, tra quadri e pastelli (alcuni dei quali realizzati espressamente per l’occasione, nel 2018) che permettono di “riscoprire l’arte creativa di Ennio Calabria”, quale attento “Testimone del suo tempo”, come ha sottolineato il prof. Avv. Emmanuele Emanuele presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, che ha fortemente voluto la mostra, promossa dalla Fondazione e realizzata da POEMA, in collaborazione con l’Archivio Calabria.
Il percorso della mostra è sottolineato da espressioni di autentica filosofia della vita, in una “speculazione filosofica e antropologica” che indaga sulle trasformazioni della società, e del rapporto dell’Uomo con l’arte e la bellezza; una intervista fatta da Marco Bussagli nel suo studio di Roma (riportata in Catalogo di Silvana Editoriale ), mette proprio in evidenza quale sia stato sempre in Calabria il forte legame tra arte e vita.L’avvio al percorso espositivo è dato dal quadro “Imponderabile nel circo”, esposto nella prima personale del 1958, per poi presentare, oltre ai numerosi ritratti e autoritratti, i più noti capolavori dell’artista (“La città che scende”, del 1963; “Funerali di Togliatti”, del 1965, esposto molto raramente; “Pantheon”, del 1978-79; “Il Traghetto per Palermo”, del 1984; “La città dentro”, del 1987; “Eretto antropomorfo”, del 1993, ecc.) e riservare un ampio spazio alle opere realizzate dal 2000 ad oggi (“Presentimento d’acqua” e “Ombre del futuro”, del 2008, “Il pensiero nel corpo”, del 2010, “Patologia della luce”, del 2012, “L’Uomo e la Croce”, del 2016, ecc.) fino alle cinque opere inedite realizzate in questi ultimi mesi.Si segnala che in mostra, sono proiettati alcuni fra i più importanti documentari e filmati a lui dedicatie , per l’occasione, sia stato realizzato da Raffaele Simongini un videoclip con cui l’artista accoglie e si presenta ai visitatori del Museo di Palazzo Cipolla.