Roma. Chiostro del Bramante
fino al fino al 2 febbraio 2014
Testo di Luisa Chiumenti
E’ l’agosto del 46 d.C. e Cleopatra, regina d’Egitto, accetta l’invito di Cesare e giunge a Roma. Non si hanno molti dettagli del suo viaggio, ma Cassio Dione racconta come quasi certamente ella approdasse a Brindisi per poi proseguire da lì, lungo la via Appia, fino a Roma, con il figlio Cesarione, il fratello minore Tolomeo XIV, allora ragazzo di 13 o 14 anni di poco più di un anno di età e un numeroso seguito. E’ il periodo di massima temperatura nell’Urbe, ma la Regina, abituata a ben altro nel suo Paese, non mostrò mai alcune insofferenza per tale circostanza. Per il suo soggiorno le fu assegnata la villa suburbana di Cesare, gli Horti Caesaris, che dovevano trovarsi poco lontano dal Tevere, sul suo lato destro, lungo la via Campana Portuense, poco fuori dalla attuale Porta Portese, di fronte ai Navalia, il porto fluviale della città, situato sulla riva opposta del fiume.
Cleopatra fu l’ultima “vera regina” d’Egitto e la sua eccezionale figura di donna e di regnante continua a esercitare un grande fascino ed ecco che una bella mostra a Roma, al Chiostro del Bramante dal titolo “Cleopatra. Roma e l’incantesimo dell’Egitto”, illustra al grande pubblico gli aspetti più interessanti di questo personaggio così particolare ed incisivo. Curata da Giovanni Gentili, con il supporto di un importante comitato scientifico presieduto da Luigi Malnati, la mostra Cleopatra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group insieme a DART Chiostro del Bramante, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e siavale di un prezioso catalogo edito da Skira. L’esposizione approfondisce molto bene il rapporto tra Cleopatra e Roma, iniziato quando, poco più che ventenne, Cleopatra conquistò prima Giulio Cesare e poi Marco Antonio, aprendo tra l’altro la strada a quella liaison tra potere e sesso che si ripeterà all’infinito nella storia della politica fino ai giorni nostri. Tra i 180 capolavori esposti, articolati in diverse sezioni, si segnalano in particolare il ritratto di Cleopatra cosiddetto Nahman, esposto in Italia per la prima volta e un ritratto di Ottavia, sposa di Marco Antonio e sorella di Augusto rilavorato come Cleopatra (questo esposto per la prima volta al mondo) e ancora il ritratto della regina d’Egitto giovanissima, forse realizzato quando salì al trono nel 51 a.C. ed esposto al Chiostro del Bramante in prima mondiale, l’Alessandro Magno «Guimet» del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo inedito che ritrae Alessandro Sole, figlio di Cleopatra e Marco Antonio e lo splendido mosaico del Nilo, dal Museo di Priverno. Durante il percorso i visitatori possono sono invitati anche ad approfondire la storia di Cleopatra e i suoi segreti attraverso un video dallo scrittore Valerio Massimo Manfredi.
Il periodo del viaggio di Cleopatra a Roma permetterà alla regina d’Egitto di essere spettatrice degli anni più fervidi dell’attività di Cesare, anche se questi dovette più volta allontanarsi da Roma per gli impegni militari legati alla campagna contro i seguaci di Pompeo in Spagna, ma in ogni caso ella poté assistere allo spettacolo di ben quattro grandiosi trionfi che Cesare celebrò proprio in quell’agosto, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Cleopatra fu l’ultima vera regina d’Egitto, che suscitò attorno a sé grande fascino nel mondo in cui visse , ma poi ancora avanti secolo dopo secolo, come si coglie visitando la bella mostra dal titolo “Cleopatra. Roma e l’incantesimo dell’Egitto”, allestita a Roma al Chiostro del Bramante fino al 2 febbraio 2014, ricca esposizione che presenta tutti gli aspetti di questo personaggio così affascinante.
Vi sono esposte opere provenienti dal Museo Egizio di Torino, dai Musei Vaticani e dai Musei Capitolini, dal Museo Nazionale Romano, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Egizio di Firenze, e ancora il British Museum di Londra, il Musée du Louvre di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Di grande interesse è appunto il particolare rapporto che Cleopatra ebbe con Roma, attraverso le figure prima di Giulio Cesare e poi di Marco Antonio. Tale rapporto é documentato dalle molte architetture egizie o egitizzanti presenti a Roma, basti pensare non solo alla ben nota Piramide Cestia giunta fino a noi, ma anche ma anche ad altre piramidi funerarie poste in varie aree cittadine e a quelle che dovevano sorgere in luogo delle due attuali chiese gemelle che danno inizio al “Tridente” davanti a piazza del Popolo, senza contare che la città ha il più alto numero di obelischi di ogni altra città.
Fra i 180 capolavori esposti sono da segnalare: il ritratto di Cleopatra cosiddetto Nahman, esposto in Italia per la prima volta e un ritratto di Ottavia, sposa di Marco Antonio e sorella di Augusto rilavorato come Cleopatra (questo esposto per la prima volta al mondo), per non parlare del ritratto della regina d’Egitto giovanissima, realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C. e anch’esso esposto in prima mondiale, l’Alessandro Magno «Guimet» del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo inedito che ritrae Alessandro Sole, figlio di Cleopatra e Marco Antonio e lo spettacolare mosaico del Nilo, dal Museo di Priverno.