Caravaggio_San Giovannino
al Palazzo del Quirinale in Roma (Sala della Rampa e Sale delle Bandiere).
(fino al 15 luglio 2014)
Testo di Luisa Chiumenti
Per celebrare il ruolo svolto dai due Paesi nel trasmettere all’Europa e al mondo il messaggio civilizzatore di Atene e Roma, il Palazzo del Quirinale ha deciso di realizzare una grande mostra, che potesse illustrare il contributo che l’Italia e la Grecia hanno dato alla cultura europea e mondiale attraverso la presentazione di capolavori che hanno segnato la storia dei due Paesi. Nel 2014 la Grecia (dal 1° gennaio al 30 giugno) e l’Italia (dal 1° luglio al 31 dicembre) assumono le presidenze di turno del Consiglio dell’Unione Europea. L’esposizione, curata da Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana, è stata organizzata da Comunicare Organizzando. Notevole lo scritto che appare in aperture della esposizione, con le parole di Pericle, dette nel 431 a.C. in occasione del tributo dato ai caduti della guerra del Peloponneso “Noi siamo più d’esempio ad altriche imitatori; abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza; perciò è chiamata democrazia”. E di tale democrazia vengono proposti, quasi come difensori, Armodio e Aristogitone, le due statue dei “Tirannicidi”, provenienti dal Museo Archeologico di Napoli. E in effetti la mostra vuole mettere in evidenza come l’arte classica, partendo dalla Grecia, attraverso Roma, si sia diffusa in tutta Europa, portando il visitatore alla riflessione per cui, attraverso i venticinque capolavori esposti, si capta come gli artisti dell’antichità, abbiano espresso fortemente quegli ideali di libertà e di democrazia di cui si sentivano depositari.
Acrolito Ludovisi_Roma
Si susseguono ben cinque millenni ed oltre di storia del Paese, poiché nelle opere prestate dalla Grecia, vengono proposte testimonianze delle civiltà cicladica, minoica e micenea del III e II millennio a.C. fino ad arrivare al dipinto di El Greco del 1600-1607 e alle moderne tele di Moralis e Parthenis. Si possono così osservare una “Kore” arcaica (520-510 a.C.) e la stele dell’ “Atena pensosa” (V secolo a.C.) provenienti dall’Acropoli, una “statua bronzea di figura maschile” risalente al periodo ellenistico e altri capolavori della Grecia bizantina, mentre la più antica opera esposta è la statua femminile cicladica proveniente dalla necropoli di Spedos nell’isola di Naxos (III millennio a.C.- dal Museo Archeologico Nazionale di Atene). Le opere italiane esposte contemplano a loro volta vari millenni di storia, dall’anfora a staffa micenea del museo di Taranto del 1200 a.C. alle tele di Giani e di Cadorin risalenti al Novecento. Sono stati scelti capolavori che evidenziano il ruolo del nostro Paese nella trasmissione del messaggio greco, dimostrando così che fu Roma a diffondere in Europa una visione del mondo imperniata sui valori che hanno fatto grande la civiltà ellenica.
Ryton a testa di toro
In mostra il “vaso di Eufronio” (VI secolo a.C.) proveniente dal Museo di Villa Giulia, “I Tirannicidi e la Stele Borgia” dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli (rispettivamente del II secolo d.C. e del V secolo a.C.), l’ “Amazzone inginocchiata” del VI secolo, dai Musei Capitolini (Centrale Montemartini), l’ “Acrolito Ludovisi” dal Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps (V secolo a.C.), “Il Filosofo” dal Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria e il “Codice Purpureo di Rossano”, il meraviglioso evangeliario, presumibilmente risalente al VI secolo d.C. Interessante il Catalogo, edito dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica. L’evento è stato inaugurato dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e dal Presidente della Repubblica Ellenica Károlos Papoúlias.
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