Maschera Kwele-Gabon
Di Bruno Albertino ed Anna Alberghina
Questa mostra vuole essere un percorso artistico attraverso i riti e le tradizioni dell’Africa tribale, fino ai suoi riflessi sulla cultura contemporanea. Protagonisti dell’evento sono le sculture tribali della collezione Albertino-Alberghina, le opere di George Lilanga, icona mondiale dell’arte contemporanea africana nella collezione di Cesare Pippi, Paolo Novaresio, storico dell’Africa, e gli artisti contemporanei Titti Garelli, Plinio Martelli, Giancarlo Laurenti, Carlo D’Oria e la Galleria Allegretti con Sergio Ragalzi e Buell. Il risultato è una sinergia di idee ed emozioni tra realtà ed arte, illuminata dalle fotografie geo-etnografiche e dai video di Anna Alberghina. La Collezione di arte tribale africana Albertino-Alberghina si è formata nel corso di circa vent’anni ed è composta da sculture provenienti da raccolte private e gallerie di Italia, Francia, Belgio, Stati Uniti e dalla ricerca effettuata personalmente sul campo. “Abbiamo sempre cercato di approfondire la storia dell’oggetto, sia per quanto riguarda il suo significato rituale che il suo percorso, spiegano gli Autori. Diamo grande importanza al valore artistico ed all’antichità delle sculture. Le datazioni dei pezzi vanno, circa, dalla seconda metà del diciannovesimo secolo alla prima metà del ventesimo. La Collezione è composta da sculture provenienti da tutto il continente Africano, con particolare riguardo all’Africa occidentale,sub sahariana e centro equatoriale”. Il termine Arte africana è sicuramente riduttivo, in quanto distribuito su di un arco spaziale e temporale molto vasto, tuttavia con esso si intende,sostanzialmente, la produzione plastica e scultorea dell’Africa situata a sud del Sahara.
Bimba Haussa-Niger – foto di Anna Alberghina
Si tratta di sculture: maschere, figure, oggetti d’uso, bronzi, terrecotte. Oggetti dal grande senso plastico che hanno influenzato artisti e movimenti del primo Novecento(Cubismo, Surrealismo, Fauvismo).Basti ricordare i nomi di grandi artisti come Henri Matisse, André Derain, Pablo Picasso, Franz Marc, August Mecke, Emil Nolde che furono intensamente ispirati dall’art nègre. Grande importanza, per la conoscenza in Occidente della materia, ebbe il mercato con i leggendari galleristi della Parigi del primo novecento Charles Ratton, Joseph Brummer, Paul Guillaume ed Emile Heymann. L’Arte africana è sostanzialmente scultorea. In Africa non esiste l’arte per l’arte. Vi è stretta connessione tra forma e funzione pragmatica,uso rituale, politico, sociale. Anche se realizzati sempre per un uso pratico, questi oggetti sono sempre caratterizzati da uno straordinario dinamismo estetico ,frutto di una stupefacente inventiva formale. Il concetto “one tribe one style”non è sempre rispettato in quanto taluni gruppi etnici furono creati in epoca coloniale per motivi amministrativi. Sono inoltre molto diffusi gli stili misti poiché fabbri,fonditori e scultori erano spesso itineranti. Infine, bisogna considerare che anche nell’arte africana esistono grandi Maestri accanto ad artisti mediocri,capolavori accanto ad opere poco più che artigianali.
Attore della cerimonia del Faux lion-Senegal- foto di Anna Alberghina
Purtroppo l’assenza di scrittura e lo scarso impegno in tal senso in epoca coloniale non hanno tramandato con sicurezza notizie riguardo ai grandi Maestri. Solo negli ultimi anni si sono dilatati gli studi sulle attribuzioni ad opera di importanti studiosi come Ezio Bassani, individuando molti Grandi Autori come il Maestro di Buli, il Maestro di Bouafle’,il Maestro delle capigliature a cascata ed altri ancora, che hanno aggiunto un tocco personale agli stili codificati. Grazie ai primi viaggiatori ed esploratori, l’arte africana è stata conosciuta in Occidente. Picasso rimase folgorato dall’arte dei Grebo e dei Mahongwe vista al Trocadero di Parigi. “Il viaggio e l’interesse etnografico sono un potente elemento scatenante la nostra passione per le arti primitive. Purtroppo, l’avanzare del progresso provoca la scomparsa delle culture tradizionali, la dissoluzione delle società segrete, la scomparsa dei piccoli gruppi etnici. Trovare in Africa, attualmente, oggetti tribali autentici è sempre più difficile. Tuttavia, con grande attenzione a stili, patine, segni d’uso è ancora possibile incontrare magnifici oggetti. La mostra AFRICA: ALLE ORIGINI DELLA VITA E DELL’ARTE è il frutto della nostra passione per un mondo perduto che rinasce in opere cariche di significato e forza”.
Gli autori in Uganda
La Mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola, sarà ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Lomellini in Piazza Sant’Agostino 17 a Carmagnola ( Torino).
L’inaugurazione avrà luogo Venerdì 27 Settembre 2013 alle ore 18.00 e proseguirà fino al 24 Novembre 2013.
La Mostra sarà presentata al Circolo dei Lettori di Torino in via Bogino 9, Venerdì 20 Settembre alle ore 21.00 nella Sala Grande.
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