Piazza Navona, 91
(fino al 17 gennaio 2024)
di Luisa Chiumenti
La mostra personale “Teatros. Pedro Cano”, già allestita con successo in Spagna, nel teatro romano di Cartagena e anche in Italia, nel Museo della Permanente di Milano, nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, nel Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata a Noto e nel Teatro Antico di Taormina, è ora ospitata dall’Instituto Cervantes di Roma nello spazio della Sala Dalí. Organizzata dall’Instituto Cervantes di Roma e dalla Fundación Pedro Cano e curata da Giorgio
Pellegrini, espone un ciclo di sedici acquerelli di grande formato che “raccontano per immagini altrettanti teatri dell’antichità classica”: “ spazi unici, intimamente connessi alla storia dei popoli che li hanno edificati ma anche all’arte e alla vita che in essi è stata rappresentata.” (G. Pellegrini).
Più di trenta anni i viaggi compiuti dall’artista nei più significativi siti greci e romani affacciati sul Mediterraneo, da Petra a Taormina dal piccolo Teatro Marittimo di Villa Adriana alla quale, in occasione della mostra romana e per la prima volta, il Maestro dedica ben ventiquattro opere inedite. Pedro Cano ha visitato in splendore intrinseco del sito archeologico, e dodici bozzetti originali dei costumi delle Memorie di Adriano, realizzati per Maurizio Scaparro, la pièce teatrale, tratta dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar con protagonista Giorgio Albertazzi, andata in scena a Villa Adriana per la prima volta nel luglio 1989. Come sottolinea Giorgio Pellegrini, “Teatros” di Pedro Cano è il “reportage di un viaggio sentimentale intorno all’immenso specchio azzurro del Mediterraneo i cui confini non devono intendersi meramente geografici ma soprattutto concettuali, propri di uno spazio che è stato ed è un crocevia di ideologie, culture, religioni e arti.”
In effetti, di fronte ai suoi acquerelli si sente il desiderio di compiere con lui un viaggio così particolare che lo ha condotto alla scoperta di quegli antichi teatri, “testimoni della forte crescita culturale che esercitò una grande influenza in tutta Europa, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, attraverso le sensazioni provate dall’artista in quei luoghi e di cui si può avere testimonianza immediata e spontanea nei suoi taccuini di viaggio. Il viaggio è concepito giustamente dall’artista, quale” parte imprescindibile della vita” in quanto fonte di sempre più ampia cultura.
Ed ecco quindi risorgere davanti ai nostri occhi, attraverso i dipinti di Pedro Cano, le reali atmosfere che erano state percepite in tempi remoti da una umanità che ivi aveva assistito ad emozionanti spettacoli teatrali.
Ancora oggi, come ai tempi della loro stessa costruzione, i teatri suscitano emozioni molto particolari per essere stati l’ambiente in cui si erano sviluppati i sentimenti, le angosce, le paure, narrate nei testi e presentati dalle voci degli attori. E’ vero infatti quanto è stato affermato che ”mettere in scena sentimenti di dolore, amore e morte estratti dalla tradizione orale o da antiche storie scritte è stato uno dei momenti culturali più elevati che l’essere umano abbia mai elaborato per resistere al tempo”.
Ed è giusto quanto è stato sempre notato dagli storici più illuminati che, la Grecia ha “donato al mondo la “democrazia”, come una delle migliori forme di governo, ha anche donato al mondo la sua cultura, estendendo il “teatro quale principale fonte di conoscenza e di propaganda, amata non solo dai
nobili, che potevano fruire dei testi anche attraverso la scrittura, ma anche dai cittadini della gleba che, non sapendo leggere, seguivano con grande attenzione quanto rappresentato sopra un palcoscenico.
“Ho avuto la grande fortuna, ha scritto a proposito di questa mostra Pedro Cano, “di poter viaggiare nel Mediterraneo e visitare molti dei teatri antichi ancora in piedi. In alcuni ho potuto seguire uno spettacolo e in altri lo spettacolo era lo stesso luogo che secoli fa era inondato di storie che molte persone seguivano con ammirazione. Dal piccolo teatro di Apollonia in Libia al teatro monumentale di Taormina in Sicilia, ho visto tante ore trascorse con i miei quaderni e acquerelli, rubando colori a questi splendidi monumenti. Poi per anni ho organizzato il lavoro che compare in questa mostra su 16 fogli di carta di grande formato, trasferendo in essi “ l’emozione che ho custodito nei miei viaggi in oltre 30 anni di vita.”
E , come nota il curatore, “…i sedici Teatri rappresentati sembrano riappropriarsi orgogliosamente della gloria perduta” (G. Pellegrini).
Per informazioni:
tel +39 06 6861871