DA “LE CITTÀ INVISIBILI” DI ITALO CALVINO PRESSO LA BIBLIOTECA-HUB CULTURALE MOBY DICK
(fino al 7 aprile 2023)
di Luisa Chiumenti
L’esposizione “Rifrangenze, Immagini in carta e argilla, da Le città invisibili di Italo Calvino” presenta i lavori di Rossella Canuti, illustratrice e Marina Gigli, ceramista.
Curata da Elena Paloscia e patrocinata dal Municipio VIII, la mostra è stata organizzata dall’Associazione Eco dell’Arte, ed è stata presentata in anteprima in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino presso la Biblioteca-Hub culturale Moby Dick, spazio gestito dalla regione Lazio. Sono tante le annotazioni e le frasi di Calvino, che hanno guidato la fantasia e la creatività delle due artiste, in quanto ispirate da luoghi appartenenti ad una “realtà diversa” eppure vive e vivaci e quasi “frenetiche” nella loro operosità. E perché il sogno non svanisca ecco che Marco Polo suggerisce di mantenere in essere quel “castello di illusioni”, adoperandosi perché non crolli.
Ed è così che è nato il lavoro parallelo delle due artiste che si sono immerse nella lettura del celeberrimo testo in cui Marco Polo visita l’imperatore Kublai Khan e inizia il racconto e la descrizione delle città del suo impero, facendogli comprendere come vi fosse implicito il principio della rifrangenza. Ed è interessante soffermarsi, guardando la mostra, su alcune frasi significative dello stesso Marco Polo, ad esempio sul rapporto che ci deve essere tra chi parla e chi ascolta come in questa: “Io parlo parlo, dice Marco, ma chi m’ascolta ritiene solo le parole che aspetta… Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio”. E altrettanto interessante è la risposta di Kublai: ”Alle volte mi pare che la tua voce mi giunga da lontano, mentre sono prigioniero d’un presente vistoso e invivibile, in cui tutte le forme di convivenza umana sono giunte a un estremo del loro ciclo e non si può immaginare quali nuove forme prenderanno”.Ne risulta quindi che nelle loro creazioni in carta e in argilla, le due artiste non si sono in effetti poste l’obiettivo di “rendere visibili tutte le città descritte da Calvino”, ma piuttosto quello di illustrare le riflessioni, o meglio le “rifrangenze”, che il racconto ha suscitato nella loro sensibilità creativa, “girandovi in mezzo col pensiero” per perdersi in esse o “fermarvisi a prendere il fresco, o scappare via di corsa”.
Ed è importante anche sottolineare la validità di incontri collaterali alla mostra come quello del giorno successivo alla inaugurazione, in cui, circondate dalle opere esposte, tre “fini dicitrici” hanno letto alcuni brani delle “Città Invisibili” accompagnate dalla musica. Tra gli spettatori si è creata, a mio avviso, un’atmosfera che sarebbe apparsa giusta allo stesso Calvino, immersa nel sogno, nell’immaginazione, ma anche in una realtà possibile. E del resto l’ampia sala dell’Hub Culturale Moby Dick è presente nell’ambito dell’VIII Municipio, come un vero e proprio crocevia di scambi culturali, in cui le città di carta e di argilla di Rossella Canuti e di Marina Gigli, “ possono moltiplicare il gioco delle rifrangenze” esprimendo al meglio il proprio potenziale evocativo quale “punto di approdo ma anche di partenza per un nuovo viaggio” …. “e di impegno per farlo durare, e dargli spazio”.
Marina Gigli, lavora in luoghi diversi, sperimentando anche materiali e tecniche diverse, presenta installazioni in cui inserisce i suoi lavori in ceramica e porcellana, insieme con oggetti trovati, come sassi, piume, o legni. E’ anche da segnalare la sua specializzazione quale “costruttrice di automata”, collaborando, dal 2001, con il Modern Automata Museum presso cui è responsabile della didattica e alcuni suoi lavori siano conservati proprio in quel museo e in Germania, a Rüdesheim am Rhein presso il Siegfrieds Mechanisches Musikkabinett.
Rossella Canuti è invece attiva nel settore grafico-editoriale, didattico e storico-artistico ed è storica dell’arte, graphic designer e illustratrice, formatasi all’ Istituto Statale d’Arte di Roma “Silvio D’Amico”, laureandosi poi in Storia dell’Arte medioevale e moderna all’Università “La Sapienza” e conseguendo il diploma di specializzazione post laurea e l’abilitazione all’insegnamento nella stessa disciplina. Ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private tra cui: la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (MACRO), l’Istituto Nazionale per la Grafica e il Museo di Roma in Trastevere per la progettazione e la realizzazione di laboratori didattici sperimentali e l’organizzazione di eventi espositivi in qualità di storico dell’arte e graphic designer. È docente di Illustrazione ed Editoria alla Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma. Come Storica dell’Arte ha all’attivo diverse pubblicazioni e ha insegnato la materia nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri e al Liceo Picasso di Pomezia. Ha esposto in occasione di diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero organizzate da gallerie e musei ed ha partecipato a diversi contest di arte e illustrazione.