(fino al 14 luglio)
di Luisa Chiumenti
Curata da Alessandro Bagnoli, è allestita nelle sale del Museo di San Pietro all’Orto, a Massa Marittima, una interessante mostra che mette in evidenza una particolare interpretazione della pittura senese fra Gotico e Rinascimento. Fu infatti il Sassetta, artista attivo a Siena dal 1423 al 1450, che riuscì ad introdurre i fermenti del Rinascimento nella grande tradizione trecentesca attiva nel senese. Promossa dal Comune di Massa Marittima, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino, il Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Siena, la Diocesi di Massa Marittima – Piombino, la Pinacoteca Nazionale di Siena, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, si è sviluppata attorno ad un’opera esposta in modo permanente al Museo di San Pietro all’Orto: l’”Arcangelo Gabriele” del Sassetta, una piccola tavola un tempo collocata fra le cuspidi di una pala d’altare. E’ da ricordare, al riguardo, come la “Vergine Annunciata”, protagonista della stessa pala, non abbia potuto “fare ritorno”, sia pur temporaneamente per ritrovare il suo “Angelo Annunciante”, essendo oggi “patrimonio della Yale University Art Gallery a New Haven
Presentate in mostra una cinquantina di opere di cui ventisei del Sassetta, ed alcune altre firmate da artisti attivi in quegli anni nel medesimo contesto: dal ‘Maestro dell’Osservanza’ a Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Pietro Giovanni Ambrosi e Domenico di Niccolò dei Cori. Le opere del Sassetta sono state esposte grazie ai prestiti concessi da musei e istituzioni nazionali, ma tra esse acquista particolare importanza quella che è da considerare una vera e propria “scoperta” fatta dal curatore della mostra, Alessandro Bagnoli che è stato in grado di riconoscere, “sotto una pesante ridipintura, un capolavoro del Sassetta, che poi l’eccellente restauro di Barbara Schleicher ha “restituito alla piena leggibilità” : una “Madonna con Bambino”, proveniente dalla pieve di San Giovanni Battista a Molli (Sovicille) ma originariamente realizzata per una chiesa senese, probabilmente San Francesco”.
Ed ecco un’altra “Madonna con Bambino”, del Museo dell’Opera di Siena (recentemente restaurata dal FAI), e ancora la “Madonna delle ciliegie” (dal Museo di Grosseto), così chiamata per la presenza di questi inusuali frutti nella mano della Vergine. Altre opere del pittore provengono dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, dal Museo dell’Opera di Siena e dalla Collezione Chigi Saracini. E dalla Pinacoteca Nazionale senese proviene, oltre ai “Quattro Protettori di Siena” ed ai “Quattro Dottori della Chiesa”, la particolarissima tavoletta del “Sant’Antonio bastonato dai diavoli, l’Ultima cena”. Ma accanto ad altre numerose opere anche di altri artisti dell’epoca, non possiamo non segnalare una piccola scultura raffigurante le “Stigmate di San Francesco”,” che si può riconoscere come un elemento di un coro ligneo intagliato da Domenico di Niccolò dei Cori.
Oltre a Bagnoli, hanno collaborato con lo staff del Comune la dott.ssa Donatella Capresi, già responsabile per la Banca Monte dei Paschi di Siena del Settore Opere d’Arte e Archivio, esperta nell’organizzazione e promozione di grandi eventi espositivi e la dott.ssa Patrizia La Porta che si è occupata dei contenuti divulgativi della mostra e delle attività didattiche ad essa correlate. Una serie di attente ricostruzioni grafiche e tracce audio, guidano l’osservatore tra le opere esposte per individuare non solo lo stile dell’artista, ma soprattutto quegli aspetti originali che si legarono alle particolari committenze e alle tematiche tipiche che fra l’altro creano un percorso utile culturalmente sul piano didattico anche per la visita di scolaresche di ogni ordine e grado. Una mostra da visitare con attenzione in quanto mette in luce come Stefano di Giovanni detto il Sassetta sia stato senza dubbio uno dei più importanti e originali pittori senesi della prima metà del Quattrocento. Quando si spense nel 1450, era ancora nel pieno della sua attività.
Per informazioni: Museo di San Pietro all’Orto, Corso Diaz 36 – Massa Marittima 0566/906525 |
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