ACCOGLIENZA CON UN TOCCO FRANCESE A MONTEVERDE
Di Mariella Morosi
Con la recente apertura del ristorante “Friccico Mangia e Bevi”, in Via dei Colli Portuensi, il quartiere di Monteverde si arricchisce di un’altra insegna del già apprezzato e variegato distretto enogastronomico romano. Ancora una volta stupisce l’entusiasmo di giovani appassionati come Serena Moretti e Simone La Rocca, compagni di avventura e di vita, che intraprendono il difficile ruolo di ristoratori in un momento in cui gli effetti della pandemia ancora condizionano e limitano ogni progettualità.
Ed è proprio il settore della ristorazione che più ne è stato penalizzato. Eppure i due giovani non hanno esitato ad attuare quello che desideravano, grazie anche al sostegno dei propri familiari e di due giovani soci, Iacopo e Andrea. Volevano creare un locale speciale, in cui godere del buon cibo genuino, cucinato con rispetto e con garbo, assaporandolo in perfetto stato di relax, nell’ambito di un’ospitalità intesa nella sua migliore accezione. E a giudicare dal riscontro positivo della clientela fin dai primi giorni dall’apertura, quell’idea di socialità disinvolta legata al gusto come in un bistrot parigino è stata davvero realizzata.
Tutta l’offerta gastronomica rivela originalità che nulla toglie alla concretezza e il loro menu sa stimolare curiosità e creare emozioni. Soprattutto quel tocco francese, presente in alcuni piatti grazie alle precedenti esperienze dello chef, riporta alla grande cucina di una volta, di una tradizione borghese troppo frettolosamente archiviata dalle accelerate evoluzioni del gusto. E già il nome del locale, Friccico, anticipa l’esperienza perché a Roma la parola indica quell’indefinibile sensazione di piacere che accompagna un’emozione.
Simone è uno chef di lungo corso, nonostante la giovane età, e porta con sé esperienze importanti anche stellate ma metabolizzate secondo una sua personale interpretazione, sempre legata alla qualità e alla stagionalità della materia prima. Il filo diretto con la cucina è gestito da Serena, maitre, sommelier e responsabile dell’accoglienza che condivide il concetto di cucina e ne racconta i segreti a chi, al tavolo, vuole conoscere meglio ciò che ha gustato o si accinge a gustare.
Anche una critica – sostiene – è graditissima, perché indica una ricerca o comunque un interesse sull’identità di un piatto. E poi Simone è sempre chiuso nella piccola cucina a vista ed è uno di quegli chef taciturni e schivi che preferiscono che siano le loro preparazioni a parlare. Il locale è raccolto, con 28 posti nella sala interna, 18 nel dehors e 5 al bancone, davanti alla griglia. Ed è proprio questa, la massiccia griglia di ferro, la protagonista delle cotture e non usata solo per le carni che in genere vengono prima marinate. E’ preziosa, infatti, per aggiungere ad alcuni piatti una nota di calore e di profumo in più, donato dall’aromatico carbone di leccio argentino che brucia.
Tra i piatti più richiesti, come antipasto, c’è la Terrina di fagiano, funghi alla brace, e crostino di pane, il Vitello Tonnato con ‘salsa antica’ o il Baccalà in tempura con chips di carciofo su crema di ceci. Un’alternativa vegetariana da non perdere è l’uovo 63° con crema di patate e cardoncelli, un vero mosaico di sapori e consistenze. Spazio naturalmente anche ai primi, tutti a base di pasta fatta in casa, come i Plin di fagiano alla cacciatora con pesto di broccoletti e funghi alla brace ed i Pici trafilati al bronzo con ragù d’anatra in bianco. Ricca anche la selezione dei secondi come il Petto d’anatra alla brace con caramella croccante ripiena di coscia e salsa al mandarino o il Rollè di coniglio con crema di patate e carciofi fritti. Ma i punti di forza del menu di ispirazione d’Oltralpe sono Le Foie Gras Maison con pere e cipolle caramellate al burro, la Lepre à la Royale farcita con foie gras e tartufo, e la sezione dedicata alla ‘Gastronomia’.
Tra le varie proposte è da provare il Prosciutto d’anatra artigianale di produzione propria. La cacciagione e le carni vengono dalla Tuscia, la loro terra natale, e le verdure sono scelte meticolosamente ogni mattina dagli orti o dai vignaioli del mercato. La carta dei vini dimostra competenza con una buona selezione di vini regionali, in prevalenza rossi, e di bollicine, dalla Franciacorta allo Champagne. L’arredamento è volutamente semplice ed essenziale, così come la mise en place. I piatti non sono da ristorante, ma di una bella porcellana decorata, come quelli di casa, e cambiano a seconda del loro contenuto. I tavoli sono spaziosi e le sedute comode.
Poche decorazioni sui muri: risalta solo una foto di Alberto Sordi perché qui nel 1977 furono girate alcune scene del film “Un borghese piccolo piccolo” con protagonista l’indimenticabile attore. Il ristorante è aperto a cena dal martedì al sabato (dalle 19.30 alle 24) ed a pranzo dal Giovedì alla Domenica (dalle 12.30 alle 15), con giorno di chiusura il lunedì. Inoltre tutti i week end è possibile gustare la divertente formula dell’aperitivo nel dehors con musica cocktail ed una ricca selezione di vini alla mescita, accompagnati da salumi artigianali, gustose tartare e terrine di loro produzione. Ottimo infine il rapporto qualità-prezzo.
“Friccico. Mangia E Bevi”
Viale dei Colli Portuensi 169 – 00151 Roma
Tel. 06.95213511 Cell. 366. 8171293