Testo di PamelaMcCourt Francescone
Foto di PamelaMcCourt Francescone e Archivio
Ispirandosi alla storia e allo splendore dei templi di Angkor Wat, lo chef Luu Meng ha creato a Siem Reap un nuovo tempio. Malis. Un tempio alla gastronomia, e alla sua visione per la cucina Khmer. Quella cucina millenaria che trova le sue radici nelle corti dei re, ma anche nei villaggi e nelle campagne della sua Cambogia. Dall’elegante facciata bianca angolare del palazzo lungo il fiume, al cortile centrale -di sera illuminato da candele tremolanti che si riflettono scintillanti nel laghetto- alle sale interne su due piani in pietra saponaria e con alti soffitti, gli spazi richiamano quelli dei grandi templi poco distante.
Luu ha fatto rinascere in tutto il suo splendore la cucina tradizionale, quella tramandata da generazione in generazione per essere cancellata dagli anni di terrore dei Khmer Rouge, adattandola ai gusti contemporanei senza nulla perdere della sua genuinità e del suo fascino millenario. Malis, gelsomino in Khmer, è un fiore dal profumo delicato ma intenso che sprigiona quella sensualità che Chef Luu impartisce alle sue creazioni, la sua “Living Cambodian Cuisine,” la materializzazione dei sapori e dell’essenza della sua terra. Sul menu, classici come l’Amok di Pesce al Vapore con Curcuma, il Riso con Granchio –il riso cambogiano pluripremiato è riconosciuto come il migliore al mondo- il Curry di Manzo in Foglia di Loto e l’Insalata di Papaya Verde con Pesce Affumicato. E poi le tentazioni dolci. Su tutte, la Crème Brulée al Pepe di Kampot. Una provocazione esplosiva firmata Luu Meng.
www.malis-restaurant.com/siemreap
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