HAPPY HOUR ALLE BAHAMAS |
Lo scorso 13 maggio si è celebrato il World Cocktail Day, l’anniversario della prima volta del cocktail, risalente al lontano 1806.
Si tratta di una “bevanda rinvigorente composta di qualsiasi distillato, zucchero, acqua e bitter” : così era definita dalla stampa dell’epoca, giungendo poi fino a noi con trasformazioni varie sempre più creative e fantasiose. Un esempio di tale ricca fantasia ci giunge appunto dalle Bahamas, dove, come spesso è stato sottolineato “le note zuccherine, aspre e ‘rinvigorenti’ degli ingredienti dei cocktail tipici dell’arcipelago, si fondono con quelle musicali. Sono nati così il “Goombay Smash”, che prende il nome dalla musica popolare delle Bahamas, caratterizzata da ricchi ritmi africani, battuti su tamburi di pelle di capra, o lo Yellow Bird, realizzato con una combinazione di rum bianco, liquore Galliano, triple sec e succo di lime fresco. agitati e filtrati in un bicchiere da cocktail ghiacciato. Sembra che il suo nome derivi dall’omonima melodia haitiana, ma forse può derivare dal suo colore legato dell’aggiunta di Galliano, un dolce liquore aromatizzato all’anice e di colore dorato. Ed ecco il Bahama Mama, nato quale omaggio alla prima donna che si esibì con una band di Junkanoo, Maureen Duvalier, energica femminista, tra le prime a lottare per i diritti delle donne alla Bahamas. E tra i più popolari è senz’altro ancora da annoverare lo “Sky Juice”, cremoso e molto dolce, a base di gin, acqua di cocco e latte condensato zuccherato mescolati insieme e poi aromatizzati con noce moscata e cannella a piacere. Quasi sempre ispirati a ritmi musicali, i cocktail delle Bahamas non si dimenticano forse anche per la meraviglia dei panorami, nei cui contesti vengono creati.
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