Il Festival dedicato alla presentazione della cucina turca ha avuto luogo per la prima volta nella rinomata città balneare Antalya e sarà replicato a settembre a Istanbul con la finalità di promuovere il Paese anche come meta di viaggio enogastronomico.
Fu l’antica cucina ottomana ad influenzare l’odierna gastronomia turca portando con sé i profumi di un pot-pourri variegato che sa di Asia Centrale e Medio Oriente, sedimentando nel tempo specialità regionali filtrate dalle fragranze mediterranee. Verdure ripiene soprattutto melanzane e peperoni, pesce, kebab di carne d’agnello, legumi, come lenticchie, fagioli e ceci da cui si ricava il gustoso Hummus, e yogurt a profusione, come condimento o come salsa aromatizzata da spalmare sul pane. Tipico il Meze, una carrellata –a volte interminabile- di antipastini che di per sé basterebbe a saziarsi, invece è solo l’inizio.
Tutto questo è stato oggetto di “Gastro Ala Turka”, un evento mirato alla valorizzazione della cucina turca, dalle sue origini ottomane alla riuscitissima fusione con la modernità, che ha movimentato la già vivace città di Antalya in un festival di tre giorni con esibizioni gastronomiche, cene, degustazioni e chef’s table.
In particolare l’ultimo giorno del festival, nella Chef’s Table al Gastro Ala Turka, uno schieramento di cuochi del Papillon Hotels Resort Spa ci ha ammannito in tempo reale alcuni piatti della cucina tradizionale turca rivisitati in chiave creativa. Alcuni gustosi esempi: Piyaz (insalata di fagioli e cipolla); Icli kofte (polpettine fritte di carne); Borek (rotolino di pasta fillo ripieno, di origine ottomana); Keskek (crema di orzo con rotolo di agnello, erbe aromatiche e funghi); Kabak tatlisi (dolce di zucca).
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Testo e foto di Teresa Carrubba