L’AITR si avvicina alla soglia dei cento Soci mentre, a livello comunitario, è prossima l’approvazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile.
“Il concetto di Turismo Responsabile sta ormai interessando le realtà più complesse del turismo italiano. Non si spiegherebbe altrimenti il grande successo che sta avendo la nostra Organizzazione la cui base associativa, in un crescendo quasi impensabile, si sta ormai avvicinando alla soglia dei cento Soci. Una cifra che potrebbe anche apparire di poca entità ma che tale non è solo che si pensi che i nostri Soci sono tutte persone giuridiche”. E’ quanto afferma Maurizio Davolio, Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), che proprio in questi giorni ha tenuto a Bologna la propria Assemblea. “Per dare una chiara idea del valore di questo dato, continua Davolio, basti pensare che fra i nostri Soci figurano 18 organizzatori di viaggio (tour operator che programmano viaggi ispirati ai principi del turismo responsabile nel mondo), 13 organizzazioni non governative che gestiscono progetti di sviluppo turistico nel Sud del Mondo, numerose cooperative che offrono forme di turismo responsabile in Italia, due importanti editori come Touring e Lonely Planet, grandi associazioni nazionali come Legacoop, Arci, WWF, CTS, Borghi Autentici d’Italia per finire all’ECPAT e a Ferrino”
Maurizio Davolio, Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR)
La filosofia dell’AITR, nata nel 1998, è quella di diffondere il concetto di sostenibilità che si sostanzia nel rispetto dell’ambiente e della cultura locale, ma anche e soprattutto della popolazione che vive nelle destinazioni turistiche. “Per questo, dichiara ancora Davolio, la popolazione locale deve vedersi riconosciuto un ruolo da protagonista nelle scelte di sviluppo turistico del proprio territorio e deve beneficiare il più possibile delle ricadute prodotte dal turismo, siano esse economiche, sociali, imprenditoriali ed occupazionali”.
Sui temi della sostenibilità e dell’etica, l’AITR si confronta continuamente con le organizzazioni di settore, quali l’Astoi e Federviaggio, con diverse Università, alcuni Istituti di Ricerca e con numerose amministrazioni pubbliche interessate.
Un ruolo, quello dell’AITR, che si sviluppa parallelamente all’attenzione che ripone la Commissione Europea nei confronti di questo settore. “L’interesse internazionale per queste problematiche è fortissimo, conclude Maurizio Davolio, al punto che entro l’anno, a livello comunitario verrà approvata la Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile che costituirà un paradigma di riferimento per le politiche turistiche degli Stati Membri, degli Enti Locali e dell’industria turistica in generale”.
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