Il Golf Club Punta Ala ha iniziato la sua attività nella primavera del 1964. Il suo tracciato, che sviluppa una lunghezza complessiva di metri 6.168, PAR 72, si snoda con dolci ondulazioni del terreno nel bel mezzo della macchia maremmana composta da una folta vegetazione sempreverde di pini domestici e marittimi, di sughere, di lecci secolari, di querce rigogliose e di cespugli d’albatro. Ogni buca presenta difficoltà di vario genere creando, nell’insieme, un campo che riesce a soddisfare le esigenze di ogni giocatore. Il progetto delle 18 buche è stato realizzato da Giulio Cavalsani, secondo i criteri più moderni di architettura golfistica, e i greens, quasi tutti ondulati e di vaste dimensioni, sono stati ubicati nei punti più strategici dell’area a disposizione. Il campo situato in una zona panoramica, con vista sul mare, è stato classificato, da un gruppo di giornalisti stranieri, al 5° posto in Europa sotto il profilo sia tecnico sia paesaggistico.
Da ogni buca si gode un panorama stupendo come pochi in Europa: di fronte il mare alle spalle i poggi lussureggianti di vegetazione mediterranea sotto un cielo sempre sereno. La realizzazione di questo meraviglioso impianto golfistico si deve al quel tempo alla Società Punta Ala e all’impegno del progettista, il quale, con grande competenza e la larghezza dei mezzi a disposizione, hanno saputo superare le grandi difficoltà di carattere tecnico incontrate, completando i lavori di costruzione a tempo di record. Infatti il percorso venne aperto al gioco a soli due anni di distanza dall’inizio dei lavori e ciò costituisce forse, almeno in Europa, un vero e proprio record. L’area occupata dalle 18 buche, che copre una superficie di circa 60 ettari, è stata interamente disboscata lasciando qua e là alcuni degli alberi più rigogliosi in funzione di bellissimi ostacoli naturali che rendono il gioco molto interessante.
Contemporaneamente a tali lavori, nell’estate del 1962, ebbe inizio anche la costruzione dell’impianto di irrigazione la cui progettazione fu affidata, dopo studio approfondito, a una ditta specializzata di Milano, la quale realizzò un impianto pluvirriguo completamente automatico. Tale impianto allora già ampiamente sperimentato negli Stati Uniti, fu il primo a essere costruito in Europa; esso consta di una rete di tubazioni in acciaio sviluppante circa 16.000 metri, alla quale facevano capo ben 450 irrigatori di tipo speciale, tutti a scomparsa e disposti in modo da irrigare uniformemente tutta la superficie del percorso.
http://golf.danielaviaggi.com/it_IT/tab/7855_golf-hotel-4-stelle-sulla-bellissima-costa-etrusca.html
per informazioni:
Daniela Larivei
daniela.larivei@evolutiontravel.it