Mikri Ammos beach-Syvota
Presentata a Roma, presso l’Ambasciata Greca, la Regione dell’Epiro alla presenza dal Viceprefetto dell’Epiro Signor Konstantinos Siaravas, e con la collaborazione dell’Ente del Turismo Ellenico rappresentato dalla Direttrice, Dott.ssa Kyriaki Boulasidou.
Testo di Luisa Chiumenti e Foto dell’Ente Nazionale Ellenico per il Turismo
Un viaggio in Epiro suscita emozioni di ogni tipo, attraversando territori sempre diversi, tra mare e montagna. Percorrendo ad esempio la statale Igoumenitsa-Prevesa, in quello che è definito il “gioiello dello Jonio”, si incontra l’incantevole spiaggia di Sivota, situata a poco più di 20km a sud di Igoumenitsa, accolti all’interno della seconda grande insenatura dopo quella di Platarià a sud del capoluogo. Le fantastiche gite in barca a vela ci portano costeggiare le varie isole di Sivota e le spiagge circostanti, nonchè Paxos-Antipaxos, Parga e Corfù. Paesaggi marini, affacciati sullo Jonio e villaggi lungo le coste, tra il verde, il blu, l’ azzurro chiaro e il bianco fanno nascere atmosfere che contemplano un insieme armonioso fra tradizioni e ritmi locali, che si amalgamano con alcuni evidenti influssi veneziani, ma anche vagamente orientaleggianti e particolarmente turchi.
Parga
Ne scaturisce uno spontaneo impulso che sente il viaggiatore ad abbandonarsi ad un totale relax, accolto dalle piccole spiagge riparate dal vento, in cui l’acqua turchese, trasparente e brillante come cristallo mostra i ciottoli regolari del basso fondale. L’ottima organizzazione turistica, oltre a presentare alberghi, ristoranti e locali notturni di ogni livello, provvede anche ad una offerta variegata di attività distensive adatte ad ogni età, organizzando ad esempio spazi attrezzati per i bambini, ma anche agevolando le immersioni per chi si occupa di indagini subacquee relative alla vista e allo studio dei numerosi resti archeologici (un vero e proprio museo sottomarino tutto da esplorare), oltre ad ammirare le grotte impressionanti e i fondali ricchi di vita. Il turismo presenta numeri in crescita e soprattutto d’estate si vede un grande flusso dall’Italia, alla scoperta dell’Epiro e dei suoi paesaggi di mare e di montagna, con escursioni di ogni tipo, dallo sport, alla cultura, all’archeologia in una permanenza confortevole e per i più svariati bilanci. Gli italiani amano la Grecia, le isole, il mare, ma anche l’entroterra, forse ancora meno conosciuto e l’Epiro ha sempre avuto e oggi ancor più, un ruolo culturale importante per una stretta collaborazione con l’Italia sul piano del turismo, l’archeologia, l’economia, offrendo molte possibilità di scambio: Mare e montagna in tutte le stagioni, con i propri prodotti naturali e l’ottima cucina, lo sport, la caccia e la pesca; ogni anno sale il numero dei visitatori con testimonianze e piena soddisfazione di quanti si allontanano con molta nostalgia.
Papigo – Zagori
Il turismo quindi presenta numeri in crescita, con visitatori presenti in ogni stagione a Giànnina, o Preveza o Arta, famosa, quest’ultima per i suoi suggestivi ponti in pietra. Di grande fascino è il ponte di Arta costruito in pietra: esso attraversa con le sue poderose arcate ribassate il fiume Arachthos (Αράχθος) nelle vicinanze della città di Arta (Άρτα) e la sua fama è legata alla leggendaria ballata folcloristica omonima, che contemplò persino un sacrificio umano. Dalla ballata sono scaturiti poi numerosi proverbi greci ed espressioni tipiche associate agli interminabili ritardi espressi nella ballata: “Tutto il giorno a costruirlo, e di notte collassava”. Non se ne conosce esattamente l’epoca della fondazione, forse addirittura romano o romanico o secentesco, ma comunque di costruzione piuttosto faticosa e difficile. Narra infatti la ballata che ogni giorno 1.300 costruttori, 60 apprendisti, 45 artigiani e muratori, sotto la guida del capomastro, cercavano di costruire un ponte, ma le fondamenta cedevano sempre finché un uccello con una voce umana non dette delle indicazioni precise al capomastro. Secondo tali indicazioni il ponte sarebbe rimasto in piedi solo se egli avesse offerto in sacrificio sua moglie. La moglie così sacrificata e gettata nelle fondamenta, cominciò allora a lanciare maledizioni, che poi però si attenuarono, divenendo benedizioni e il ponte taglia ancora oggi l’orizzonte, scavalcando il fiume in tutta la bellezza. Delle sue poderose pietre.
Tzoumerka
Non c’è piccola o grande cittadina in Epiro, come del resto in tutta la Grecia, in cui non si respiri un’aura pregnante di storia, che sa fondersi armoniosamente con il flusso dei visitatori che si immergono nella bellezza della natura e dei paesaggi colmi di fascino. Ecco Preveza, la cittadina fondata a seguito dell’abbandono della vicina città greco-romana di Nicopoli d’Epiro, i cui i resti sono ancora visibili a circa 6 km a settentrione di Prevesa. È stata sotto dominazione veneziana per molti anni, ma fu poi presa dagli ottomani nel secolo XVI. Nelle acque antistanti alla cittadina fu combattuta il 28 settembre 1538 un’importante battaglia navale tra la flotta ottomana che sgominò quella cristiana organizzata su esortazione di papa Paolo III . E che dire della suggestione paesistica e dell’impatto emotivo che suscita la vista del Monastero Kipinä (pur privo ormai di monaci), che si staglia nel cielo, addossato alla parete rocciosa, di cui sembra far parte. Situato poco fuori dal villaggio di Kalarrites, è stato costruito nel 1212 in onore dell’ Assunzione della Vergine Maria e il suo nome deriva probabilmente dai giardini che sono stati coltivati dai monaci sotto di esso. Un breve sentiero conduce al ponte di legno sopra la scogliera alta 4 metri che porta all’interno del monastero.
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