Il Paese che, dopo oltre 60 anni di buio si apre al mondo, diventando un nodo strategico fondamentale per l’Asia raccontato dallo storico Thant Myint-U, nel libro pubblicato in Italia da Add Editore.
“Un’avvincente combinazione di storia, diario di viaggio contemporaneo e ricordi personali e familiari, insieme a una buona dose di analisi politica” New York Times
Myanmar. Dove la Cina incontra l’India è un diario di viaggio che accompagna in una delle più strategiche zone di confine del mondo, quel crocevia asiatico che si sviluppa «nel nord del Myanmar (ex Birmania), verso il sud-ovest della Cina e il nord-est dell’India, […] regioni di una bellezza stupefacente lungo le alture ai piedi dell’Himalaya orientale, dove a pochi passi di distanza convivono smaglianti centri commerciali e tribù montane a malapena sfiorate dalla modernità, e dove s’incontrano la più grande democrazia e il più grande Stato comunista del mondo. Questa è la via secondaria per l’Asia. Si parte da Yangon».
Thant Myint-U, storico birmano, nipote di U Thant che dal 1961 al 1971 al fu il segretario generale delle Nazioni Unite, e fondatore del Yangon Heritage Trust, propone una brillante narrazione caratterizzata dall’equilibrio tra esplorazione e passaggi storici, in modo da ancorare la storia dell’Asia a quella occidentale. Questo rende il libro appassionante e utile sia per il grande pubblico sia per lo specialista della regione, fornendo contesto, dettagli e aneddoti per capire le dinamiche geopolitiche di una delle aree più rilevanti e influenti per la contemporaneità e per il nostro futuro.
«Per millenni India e Cina sono state separate da una giungla impenetrabile, da una malaria letale e da spaventosi animali, senza contare l’Himalaya e gli sconfinati deserti dell’altopiano del Tibet. Cina e India si sono dunque sviluppate come due civiltà del tutto distinte, notevolmente diverse per etnie, lingua e costumi. Per raggiungere l’India dalla Cina e viceversa, monaci, missionari, mercanti e diplomatici dovevano viaggiare a dorso di cammello o di cavallo per migliaia di chilometri, attraverso le città-oasi e i deserti dell’Asia centrale e dell’Afghanistan, o sulle navi che solcavano il golfo del Bengala e poi risalivano fino al mar Cinese meridionale lungo lo stretto di Malacca. Gli attuali progetti potrebbero rivoluzionare l’intero quadro. Man mano che il potere economico mondiale si sposta a est, la geografia dell’Asia cambia.».
“Thant Myint-U è uno tra i più eminenti storici e intellettuali birmani e sa offrirci opinioni preziose sugli sviluppi contemporanei della regione” -Amitav Ghosh
“Thant Myint-U offre un’eccellente introduzione a questa regione e al modo in cui il Myanmar giocherà un ruolo chiave nel rapporto nascente tra India e Cina”- Times Literary Supplement
La traduzione dell’opera è stata realizzata grazie al contributo del SEPS, Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche, che ne ha riconosciuto l’elevato valore culturale di carattere sia scientifico che umanistico.
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