UNA GRANDE MOSTRA ALLA FONDATION BEYELER DI RIEHEN/BASILEA
( fino al 26 gennaio 2025)
di Luisa Chiumenti
Dopo quasi vent’anni, nell’autunno 2024 ecco visitabile alla Fondation Beyeler di Riehen/Basilea, una mostra dedicata ad Henri Matisse, una grande retrospettiva, allestita per la prima volta in Svizzera.
E’ così che, in effetti, questa nota sede museale, progettata dall’architetto italiano Renzo Piano, prosegue nelle sue prestigiose realizzazioni espositive, tra cui ricordiamo quelle di : “Paul Gauguin” (2015), “Monet” (2017) e “Il giovane Picasso – Periodo blu e rosa” (2019).
Circa ottanta le opere maggiori provenienti dai principali musei europei e americani e da collezioni private, che evidenziano molto bene quale sia stata la grande forza innovativa dell’arte di Matisse orientata verso tematiche originali e diverse, contrassegnandosi come “un’eco profonda sul suo tempo e sulle successive generazioni di artisti fino ai giorni nostri”. Molto significativa al riguardo è stata la scelta di fare in certo modo “partire” l’esposizione dalla ben nota poesia di Charles Baudelaire “Invito al viaggio” composta nel 1857, perché in realtà si ritrovano in Matisse numerosi motivi conduttori e temi chiave molto legati a quei versi.
L’esposizione, curata da Raphaël Bouvier – Fondation Beyeler, raccoglie capolavori molto noti dell’artista come: La Desserte (La tavola imbandita), 1897; Luxe, calme et volupté (Lusso, calma e voluttà), 1904; La fenêtre ouverte, Collioure (Finestra aperta, Collioure), 1905; Le Luxe I (Lusso I), 1907; Grand nu couché [Nu rose] (Grande nudo sdraiato [Nudo rosa]), 1935; Le Rêve (Il sogno), 1935, e Nu bleu .
Prendendo quindi le mosse dalla poesia di Charles Baudelaire, la mostra “Invito al viaggio del 1857”, alla quale Matisse fece ripetutamente riferimento come un vero e proprio pensiero guida che “connota l’essenza stessa della sua arte “espone i concetti di lusso, calma e voluttà ricorrenti nel componimento baudelairiano in un normale percorso di vita così come si capta nelle opere dell’artista, in un tracciato in cui il “viaggio” assume un uguale “ruolo particolarmente significativo”.
Partendo dai quadri degli esordi, realizzati intorno al 1900, la mostra prosegue nel suo percorso con i dipinti rivoluzionari del fauvismo e le opere sperimentali degli anni 1910 fino alle sensuali tele del periodo di Nizza e degli anni 1930, per giungere alle “leggendarie figure ritagliate e incollate su carta dell’ultima fase di attività del maestro, intorno agli anni 1940 e 1950”.
Nel liberare il colore dal soggetto e nel semplificare le forme, il maestro ha posto su nuove basi la pittura e apportato all’arte una leggerezza fino ad allora sconosciuta. Forte di oltre 70 capolavori provenienti da prestigiosi musei europei e americani e da collezioni private, la mostra esplora gli sviluppi e le trasformazioni nell’opera pionieristica del maestro.
Prendendo le mosse dagli esordi pittorici intorno al 1900, l’esposizione procede con i lavori rivoluzionari del fauvismo e le opere sperimentali degli anni 1910, arriva quindi ai dipinti sensuali del periodo di Nizza e degli anni 1930, per culminare infine nei leggendari ritagli di carta della maturità negli 1940 e 1950. Punto di partenza concettuale della mostra è la celebre poesia di Charles Baudelaire “Invito al viaggio “ del 1857. Effettivamente in Matisse si ritrovano numerosi motivi conduttori e temi chiave che sono al centro anche dei versi di Baudelaire.
Ed è così che l’attuale esposizione invita a compiere un vero e proprio viaggio attraverso la straordinaria produzione e la vita stessa di Matisse, analogamente a improntate a frequenti viaggi e alle suggestioni che ne derivarono mentre scopriva paesaggi unici attraverso paesi come l’Italia, la Spagna, il Marocco e poi Tahiti, dove l’artista si è sempre lasciato ispirare dalla natura e dall’arte di altre culture.