Con l’arrivo dell’inverno il Kosmo Taste The Mountain abbraccia una nuova valorizzazione del territorio, che da Livigno si estende coinvolgendo tutta la Valtellina. L’obiettivo è quello di rafforzare ancora di più il legame con la montagna, dando nuova vita e identità ai suoi prodotti. Un progetto “sul territorio e per il territorio” che promuove una proposta gastronomica pulita, sostenibile (per davvero), rispettosa degli ecosistemi e sempre accesa dalla ricerca della qualità dei prodotti. Una delle grandi novità di questo inverno sarà la cena a quattro mani in collaborazione con Ferdy Wild, prevista per il 9 gennaio.
La carta del Kosmo – sempre in evoluzione in base alla stagionalità e alla disponibilità degli ingredienti – con l’arrivo della nuova stagione si amplia a tutta la Valtellina, per raccontarne e valorizzarne storia e tradizioni: “La tradizione secondo noi” è il nome della nuova sezione del menù che (solo a pranzo) vuole condurre gli ospiti alla scoperta dei sapori, dei segreti e del trascorso storico-culturale della Valle, attraverso l’introduzione di quattro piatti locali e dal carattere strettamente identitario.
Quattro ricette classiche – Pizzoccheri, Taroz, Chiscioi e Minestra di latte – fanno così il loro ingresso in carta, fedeli anch’esse alla filosofia “Taste the Mountain” alla base di tutto il progetto: un approccio di lavoro che presta attenzione e cura alla scelta di fornitori e ingredienti (tutti rigorosamente di montagna), riducendo al minimo gli sprechi e dando un piccolo contributo alla sostenibilità del pianeta. Assaggiare un piatto iconico come i Pizzoccheri (una pasta di grano saraceno condita con burro, verze, patate e formaggio locale come il Casera) o i Taroz (una purea di patate a base di fagiolini, cipolla, burro e formaggio valtellinese) può essere un’ulteriore via d’accesso alla scoperta dell’area geografica valtellinese, rafforzando il legame tra quest’ultima e la città di Livigno.
L’amore per il territorio e l’impegno nel campo della sostenibilità sono valori guida anche di Ferdy: un progetto di ospitalità che come Kosmo si è fatto promotore di un nuovo modo di vivere e raccontare la montagna, dove “ogni gesto e ogni storia racconta di un paesaggio in simbiosi con chi lo abita”. L’affinità tra le due realtà troverà massima espressione durante la cena a quattro mani prevista per il 9 gennaio al ristorante Kosmo: uno scambio creativo tra due cucine diverse ma basate sulle stesse fondamenta e sui medesimi valori, all’insegna dell’allegria, della semplicità e di una felicità intuitiva per il buono e per il bello. Una nuova occasione di incontro costruita su sapori genuini e unici, che scaturiscono da ingredienti e gesti virtuosi, fatti sulle montagne e per le montagne.
I confini territoriali invece si allargano per quanto riguarda il menù della Téa del Kosmo, dove l’essenza pura della cucina di montagna prende vita e forma sotto la guida esperta di Siria Fedrigucci e un menù diventa terreno d’elezione per la danza di colori e sapori. «Questo percorso è figlio delle esperienze fatte in giro per il mondo, delle culture che ho vissuto, dei sapori e delle consistenze che ho assaporato. Un mix di contaminazioni e abbinamenti inusuali che portano a dare una nuova identità ai prodotti della nostra montagna» racconta l’executive chef Michele Talarico, affermando ancora la centralità e l’importanza della montagna nel progetto Kosmo.
Kosmo Taste the Mountain apre a Livigno a dicembre 2021. Si tratta del primo ristorante che ha portato a Livigno il concetto di gastronomia sostenibile di montagna, proponendo un’offerta culinaria incentrata sui prodotti del territorio alpino: la cucina si rigenera e attualizza attraverso un menù che esalta le essenze del bosco e degli alpeggi. Dopo poco più di un anno dall’apertura il ristorante è entrato nella prestigiosa guida Michelin. Siria Fedrigucci, cuore e mente del progetto, lo chef Michele Talarico e la sommelier Giada Rosa si ispirano alla filosofia etica di Norbert Niederkofler, chef tre Stelle Michelin e Stella verde per la sostenibilità: alla base troviamo il rapporto personale con i produttori, con i quali si stabilisce una relazione di fiducia, la stagionalità delle materie prime e la lotta agli sprechi alimentari.