L’11 novembre la premiazione presso gli ex studi Ponti-De Laurentiis
Di Raffaella Ansuini
Un premio a Monica Vitti: unica nella sua generazione a coprire tutta la gamma di espressioni del cinema italiano. Un progetto, dalla forte matrice culturale e sociale con un messaggio a sostegno della figura della DONNA e della DONNA in ambito lavorativo, presentato alla stampa nel corso della Festa del Cinema di Roma, organizzato e promosso dalla Emy Show Group e Emy Studios Roma.
A parlare di Monica, come donna e come attrice, la giornalista e scrittrice Laura Delli Colli che, nel lontano 1986, ancora giovanissima cronista, fu chiamata dalla stessa Vitti per scrivere, insieme, la biografia dell’attrice. Molti giorni passati assieme per conoscersi e per raccontarsi (Monica non voleva il registratore).
“Tutto andò bene – racconta Delli Colli – fino al momento di scrivere la data di nascita… Ma come non mettiamo la data? È una biografia! E Monica: correggiamo e scriviamo Monica Vitti, 3 novembre, scorpione”. Ma poi, continua la scrittrice, “corressi e scrissi 1931”. Il libro si intitolava Monica Vitti e uscì il 1° settembre 1987. Il secondo, sempre a firma Laura Delli Colli, purtroppo, seppur uscito l’anno scorso, reca un’altra data, quella della scomparsa dell’attrice, il 2 febbraio 2022 Monica. Vita di una donna irripetibile.
Molti i contributi di attori e registi proiettati nel corso della conferenza fra cui quello toccante del regista Enrico Vanzina: “Monica Vitti l’ho amata moltissimo perché nella vita bisogna ricordarsi; ecco io mi ricordo che, quando non ero nessuno, mi chiamò a scrivere un film che lei faceva con una grandissima produzione americana, con dei grandissimi attori e con degli sceneggiatori strepitosi. Ha creduto in me e questo io non lo posso mai dimenticare. Detto questo, era una delle poche che poteva stare in cartellone da sola perché: aveva la voce sbagliata che era la più bella del mondo, gli occhi un po’ vaghi, ma che erano i più belli del mondo i capelli… boh, che erano i più belli de mondo, ma soprattutto aveva nell’intenzione del suo modo di intendere il cinema qualcosa di speciale che la rende unica. Perché il cinema festeggia e vive di unicità.”
Il premio Il Vitti vuole essere un riconoscimento al talento e all’arte cinematografica, teatrale e televisiva, dedicato a Monica Vitti, musa di Michelangelo Antonioni, compagna di avventure di Alberto Sordi, Autrice e Regista.
La grandezza di Monica Vitti si misura sulla distanza tra due battute cinematografiche: “Mi fanno male i capelli” e “Ma ‘ndo hawaii se la banana non ce l’hai”. Lei è stata capace – unica nella sua generazione – a coprire tutta la gamma di espressioni del cinema italiano. La donna borghese, nevrotica, dolente dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni. La popolana, sguaiata, di un’allegria contagiosa, con Alberto Sordi. Punto di riferimento imprescindibile per tutte le attrici venute dopo di lei, Monica Vitti è stata tutto: profonda, enigmatica, sensuale, spiritosa, intellettuale, popolare, malinconica, intelligente. Bellissima.
Il Vitti è un omaggio all’eredità artistica e culturale di cui ci ha fatto dono.
L’appuntamento con la premiazione, sabato 11 novembre presso gli ex studios Ponti-De Laurentiis – Istituto Statale Cine-TV R. Rossellini. Per l’occasione, la Sala 12 sarà intitolata: Monica Vitti.