IL MAESTRO RODOLFO BELLATTI AL CONCERTO DI SANTO STEFANO DI MONTANARO
SUONERÀ “GLI UCCELLI” DI OTTORINO RESPIGHI
Il tradizionale evento del 26 dicembre nella cittadina del torinese valorizza un organo monumentale e apre una finestra sulla storia della musica italiana. L’iniziativa a cura della collana discografica Antichi Organi del Canavese, con la Pro Loco di Montanaro e il patrocinio del Comune
Il tradizionale concerto di Santo Stefano a Montanaro quest’anno sarà dedicato alla musica italiana di Ottorino Respighi (1879-1936). Il maestro Rodolfo Bellatti suonerà alcuni brani del compositore, trascritti in una versione per organo. L’appuntamento del 26 dicembre, infatti, è occasione, per chi vive a Montanaro e nel torinese, di riascoltare la musica del monumentale organo da 2700 canne della chiesa di Santa Maria Assunta, parte del settecentesco complesso Vittoniano. Il maestro Bellatti si esibirà su un organo la cui prima costruzione risale al 1810 e che è, tuttora, uno dei più maestosi della regione.
Il concerto di Santo Stefano a Montanaro è a cura di Antichi Organi del Canavese, collana discografica senza scopo di lucro, e Pro Loco di Montanaro. Ha il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Montanaro.
La scelta di Ottorino Respighi nasce da un recente lavoro del maestro Bellatti, organista, presso i due strumenti del Duomo di Asti, con la presa di suono e il montaggio di Roberto Ricco – montanarese, tra gli organizzatori -. Desterà meraviglia nel pubblico l’esecuzione di brani tratti dall’opera Uccelli, una composizione in cui Respighi, reinterpretando brani del Seicento, evoca i versi della colomba, della gallina, dell’usignolo e del cucù. Musiche di ispirazione natalizia, di autori diversi, completeranno il programma.
Spiega il maestro Rodolfo Bellatti: “Forse non tutti sanno che l’organo è uno degli strumenti più diffusi al mondo e con la storia più antica. È uno strumento molto complesso, che veniva utilizzato come una piccola orchestra ed è al tempo stesso molto versatile. Ogni organo è un’opera d’arte, un unicum con potenzialità e caratteristiche differenti”. Ascoltare oggi la musica da organo può sembrare un’abitudine da eruditi, ma l’esempio di Respighi mostra che, anche in questo ambito, ci sono compositori che hanno studiato musiche per fare opera di divulgazione, recuperando aspetti della musica antica, e per avvicinarsi al grande pubblico, con temi di grande suggestione.
Rodolfo Bellatti Rodolfo Bellatti, classe 1973, è diplomato in organo e cembalo al conservatorio Paganini di Genova. Ha conseguito il diploma di Solista presso la Musikhochschulle di Basilea nella classe di Guy Bovet e il diploma accademico di II livello in discipline musicali – organo, presso il Conservatorio di Vicenza con Roberto Antonello. Otto volte premiato in concorsi nazionali e internazionali, svolge attività concertistica e della musicologia. Fa parte dell’Ensamble Barocco Rapallo musica. È promotore di numerose iniziative per valorizzare gli organi storici in Liguria.
Antichi Organi del Canavese Nel 1996, Adriano Giacometto, organologo e Roberto Ricco, tecnico del suono, su proposta della Pro Loco di Montanaro, incidono un disco con la musica suonata sull’organo di Montanaro, appena restaurato. Nasce la collana discografica Antichi Organi del Canavese: ad oggi, l’unica iniziativa editoriale che, parallelamente all’attività discografica, si occupa sistematicamente di studio e divulgazione del patrimonio organario. Antichi Organi del Canavese ha un catalogo di 46 volumi e 47 dischi pubblicati e più 800 brani incisi, parte di quali inediti. L’ultimo cd di Antichi Organi del Canavese è datato 2019 ed è dedicato al “Grandioso organo di Strambino”, del grande costruttore bergamasco Giuseppe II° Serassi 1810-12, poi modificato dagli eredi. I cd di Antichi Organi del Canavese, editi da Edizioni Leonardi di Milano, si trovano a Roma, al Pantheon, via della Minerva 10 e on line suwww.antichiorganidelcanavese.it, http://www.discolandmail.com.
Organo di Montanaro Nel 1810 Giovanni e Giacinto Bruna vennero chiamati a Montanaro per sostituire l’organo della chiesa di Santa Maria Assunta. Realizzarono uno strumento di impianto monumentale, con una grande cassa lignea e 2400 canne. Nel 1872, l’organo fu per buona parte ricostruito da Giacomo Vegezzi Bossi: subì molte modifiche, mentre il complesso della cassa-cantoria venne conservato. Nel 1896 fu Giuseppe Lingua a intervenire sullo strumento; cento anni dopo, nel 1996, partì il progetto di restauro, per volere della Soprintendenza. I lavori furono eseguiti dalla bottega organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto, in provincia di Novara, e, per la cassa-cantoria, dalla ditta Bulgarelli di Torino. Per il 2023 è in fase di valutazione un intervento ulteriore per pulire le canne.