Palazzo Barberini_Sale Del Cinquecento_Sala18_Bernini_Urbano VIII_Foto Alberto Novelli
IN PRESTITO DAL PRINCIPE CORSINI A PALAZZO BARBERINI. VIA DELLE QUATTRO FONTANE 13 ROMA
(fino al 30 luglio 2023).
di Luisa Chiumenti
Raggiunta la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, entrando nella sala Sacchi, ecco risplendere una vera e propria immagine della grande apoteosi della famiglia Barberini. Ed è qui che ci fermiamo dinanzi ai ritratti dei grandi della famiglia. Era circa il 1630 allorché la volta della sala si fregiava, per mano di Andrea Sacchi, di quella splendida “Allegoria della Divina Sapienza” che in certo modo sembrò annunciare quella rinnovata età dell’oro, che si sarebbe instaurata con la salita al soglio di Maffeo Barberini. Il busto di Urbano VIII della Collezione Corsini è ora esposto nel luogo dove era un tempo, a diretto confronto con la versione in marmo dello stesso “Ritratto di Urbano VIII “ (del 1655 circa), del Bernini, conservato a Palazzo Barberini e del quale costituisce il prototipo.
Gian Lorenzo Bernini e bottega_Busto UrbanoVIII_Foto Mauro Coen
Le due sculture sono poste una a destra e una a sinistra della porta di accesso alla cappella privata della principessa (che ora si potrà vedere anche dall’interno).Tale cappella, che in certo modo rappresenta una sorta di obiettivo spirituale che verrà immortalato nella volta, era stata decorata tra il 1631 e il 1632 da Pietro da Cortona, assistito da Giovan Francesco Romanelli e Pietro Paolo Baldini, con la probabile regia del Bernini. E veniamo ora al busto berniniano in bronzo sbalzato del papa Urbano VIII conservato a Firenze nella Collezione di Palazzo Corsini al Prato realizzato nel 1658 per iniziativa del cardinal nepote Antonio Barberini con lo scopo di “mantenere viva la santa memoria” del pontefice che aveva dato così tanto splendore alla famiglia. Un ritratto postumo commissionato al grande Bernini e ritenuto fra l’altro molto utile anche a fini diplomatici. Si ricorda come sia stato Ludwig von Pastor che nella sua “Storia dei Papi“ del 1928, a menzionare il busto, che tuttavia, per molto tempo venne considerato una copia, non eccezionale, del busto esposto al Louvre. Ma forse le vicende dei due busti, del Louvre e Corsini, si possono in certo modo sovrapporre poiché entrambi furono commissionati a Gian Lorenzo Bernini direttamente dal cardinale Antonio Barberini, come si può leggere nelle lettere scritte dal cardinale a Bernini.
Gian Lorenzo Bernini, Busto di Urbano VIII, Coll. Principe Corsini. ph. A. Quattrone
Fu poi Andrea Bacchi, grande esperto di cultura barocca, che mise in luce come, fino al 1681, nella casa di Bernini fossero custoditi due busti del pontefice in terracotta. Uno di essi era appunto menzionato come “un ritratto di Papa Urbano Ottavo fatto di creta cotta con il suo busto, e piede dorato”. E sembrerebbe appunto che uno di tali busti in terracotta sia stato poi il modello utile per la fusione in bronzo, di cui non è noto l’autore, mentre si conosce il nome di colui che ha realizzato le due basi che erano in ebano dorato. E dobbiamo qui ricordare, come ha sottolineato la Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, Flaminia Gennari Santori, che in effetti “siamo alle soglie dell’anno che sarà, a Palazzo Barberini, dedicato proprio ai Barberini con una grande esposizione (a cui si sta lavorando da tre anni) destinata a celebrare il quarto centenario dell’elezione di Urbano VIII al soglio pontificio ( 29 settembre del 1623).
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