Una mostra ai Musei Vaticani
Roma – Viale Vaticano. (fino al 27 agosto 2022)
di Luisa Chiumenti
Traspare immediatamente dalle circa ottanta opere (fra disegni e acquerelli), in mostra ai Musei Vaticani, come Jean – Michel Folon, l’ artista belga, vissuto fra il 1934 e il 2005, si sia rivolto sempre, con molta decisione e fermezza ai temi fondamentali che si legano alla giustizia come alla difesa dell’ambiente naturale, sempre sognando un utopico equilibrio con tutto l’Universo. Da tutto ciò egli fu al tempo stesso attratto e forse anche un po’ spaventato per quel certo mistero che avvolge l’esistenza tra incantesimo e sospensione. Le sue immagini, pur essendo legate sempre alla realtà che ci circonda, ne rappresentano la estrema fragilità.Particolarmente interessante risulta così osservare, attraverso le sue opere, come illustratore, pittore e poi, dai primi anni novanta, anche scultore, il rapporto così speciale che egli ebbe con tutto ciò che circonda ognuno di noi. Lo vediamo così ad esempio nel suo rapporto con la metropoli e leggiamo, in un passo del Catalogo, quanto egli stesso ebbe modo di dire in una intervista del 1966 circa quella sorta di “imprigionamento a vita dell’uomo”…”un gioco e un dramma. Il tutto intimamente legato”.
La mostra, curata da Stéphanie Angelroth, direttrice della Fondazione intitolata all’artista, da Micol Forti curatrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani e dalla storica dell’arte Marilena Pasquali presenta una selezione di un’ottantina di disegni e acquerelli, molti dei quali inediti, realizzati da Folon: dalle opere giovanili di protesta alle grandi carte degli anni Ottanta e Novanta e alle sculture dell’ultimo periodo, realizzate dall’inizio degli anni duemila. Si tratta di acqueforti e acquetinte aventi per tema la creazione: la luce, lo spazio, il giorno e la notte, gli animali, il cielo e la terra, il serpente: tutte immagini sognanti, poetiche eppure riconoscibilissime. In “ A’ propos des animaux” sono molto “significanti” quei tratti leggeri, tono su tono, quasi trasparenti di cui si serve per “tratteggiare” gli animali, che siano lumache, delfini, farfalle, cervi o libellule. Ed ecco gli acquerelli della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” accompagnati dai testi nelle varie lingue. Nel 1988 Amnesty International incarica Folon di illustrare gli articoli della Dichiarazione adottata quarant’anni prima a Parigi, nel dicembre del ’48, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“Tutti ne parlano, nessuno l’ha letta”, diceva l’artista che rispose all’appello, affiancando ad ogni articolo della Dichiarazione l’immagine di un diritto negato. Di grande suggestione ecco, ad esempio, l’acquerello della copertina con gli uccelli colorati che volano liberi nel cielo azzurrissimo. Ed è così che le copertine e i manifesti che appaiono come le sue invenzioni più riuscite si accompagnano alle riviste in cui ha pubblicato; tra esse il “The New Yorker” e molte altre interessanti sue presenze in operazioni ed eventi di alto livello culturali. Folon era nato in Belgio, ma cresciuto professionalmente fra la Francia e gli Stati Uniti, e legato poi in modo particolare al Principato di Monaco dove avrebbe trascorso l’ultimo periodo della sua vita terrena. Molti e a volte quasi difficili da comprendere, gli aspetti della vita reale che l’artista analizza e rappresenta, cercando, come osserva Micol Forti in un passo del Catalogo, di catalogarne le caratteristiche “in preordinate categorie razionali”.
La produzione di Folon è stata davvero vasta fin dal suo avvio alla fine degli anni Cinquanta e fu proseguita con una certa fortuna fino alla morte. Ricordiamo come siano state donate dalla Fondazione Folon ai Musei Vaticani (entrando così a far parte della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea), otto grafiche dedicate al “Libro della Genesi” (1989 -1990) e “Angelo custode” una scultura in bronzo (2005), fra le ultime creazioni dell’artista, facenti parte della splendida serie “A’ propos de la Création”. La mostra è ospitata nelle salette della Torre Borgia, collocate nel percorso della ricca Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, inaugurata da Paolo VI nel 1973, visibile dal pubblico per la prima volta insieme alla Sala della Cicogna nella Torre di Innocenzo III, il più antico nucleo dei palazzi papali, che conserva pregevoli decorazioni medievali.
Per informazioni:
Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea
tel. 06-69884676