IN MOSTRA A ROMA AL PALAZZO DELL’AERONAUTICA MINISTERO DELLA DIFESA
di Luisa Chiumenti
Nell’ambito delle iniziative organizzate per celebrare il novantesimo anniversario del Palazzo Aeronautica ( inaugurato il 28 ottobre 1931), le sale storiche della sede istituzionale della Forza Armata Palazzo Aeronautica Militare, hanno ospitato oltre 200 opere dell’artista triestino Marcello Dudovich e del suo collaboratore Walter Resentera. Ed ecco come è stato possibile visionare, per la prima volta riuniti a Palazzo Aeronautica, documenti, foto e cimeli provenienti da prestatori e collezioni italiane, pubbliche e private, oltre ad alcuni dei dipinti murali che il famoso pittore e cartellonista realizzò dal 1931 al 1933 negli ambienti stessi del palazzo, che era allora denominato Ministero dell’ Aeronautica.
Interessante è segnalare come la riscoperta ed il restauro di tali opere murali, rimaste finora nascoste al pubblico, sia stato possibile grazie alla virtuosa collaborazione tra l ‘ Aeronautica Militare e la Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma. Ne è scaturita un’immagine davvero unica ed originale di quella che fu la passione per il volo, che andava instaurandosi in quegli anni in Italia mentre il mondo esterno che si apriva a scoperte nuove, ma spesso anche a fantasie emozionanti, oltre che a reali conquiste.
Pittore e cartellonista Marcello Dudovich realizzò un gran numero di grandi manifesti pubblicitari affissi nelle piazze, nelle edicole e nelle vie delle città, che rimasero bene impressi nell’immaginario collettivo, per la forza espressiva e l’efficacia delle immagini molto legate alla quotidianità, ma capaci anche di “attualizzarsi” con grande effetto e capacità visiva.
Ed è così che la mostra fa scorrere le opere dell’artista in tutta la sua esaltante modernità, in una raffinata architettura degli interni legata alla creatività del tempo. Ed è molto accattivante la fantasia con cui Dudovich rappresenta, in quei gioiosi volti femminili che arrivarono e giungono ancora oggi a colpire l’immaginario collettivo quell’eleganza persuasiva, che, con le stilizzate e fluide movenze delle protagoniste, evidenzia oggi una grande “vena pubblicitaria”.
Ed eccola, ad esempio, agile e disinvolta, la bella, elegante signora che presenta la “nuova BALILLA per tutti”, o la garbata segretaria che si appresta ad applicarsi ad una sontuosa, grande Olivetti. E poi, datato alla vigilia di Natale, ecco il manifesto, dal carattere più “sociale”, dedicato alla “giornata della madre e del fanciullo”, con un bel simbolo di un piccolo, ma fondamentale nucleo familiare, di un bimbo in braccio ai due genitori.Molto apprezzabile la grande operazione di restauro del ciclo pittorico, avvenuta in costante dialogo con la Soprintendenza Speciale di Roma, operazione che ha saputo valorizzare anche, sapientemente, tutta la grande storia della cultura aeronautica.
Ricordando che la Regia Aeronautica venne costituita, quale terza e autonoma Forza Armata, il 28 marzo 1923, vorremmo segnalare l’imponenza dell’attuale Palazzo dell’Aeronautica che fu realizzato in soli due anni dal giovane architetto Roberto Marino su incarico di Italo Balbo. A testimonianza del razionalismo italiano, il palazzo si presenta in tutta la sua monumentalità, con il Piazzale con il Lapidario, lo Scalone d’Onore e le Sale Nobili, arredate da grandi carte geografiche e con una grande ricchezza di cimeli storici e di bellissime pitture murarie. Come ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore dell’ Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, in occasione dell’ inaugurazione, la mostra ha ancor più valorizzato, dopo 90 anni dalla sua realizzazione, quanto Marcello Dudovich ha rappresentato con tanta “classe, raffinatezza ed eleganza” in un “armonioso ordine sistemico tra lo spazio, le opere esposte, la storia, gli uomini che hanno scritta ed il pubblico”.
Presentati in mostra anche alcuni disegni tecnici d’archivio, del progetto originario del palazzo, fra i quali colpisce quello della grandiosa, efficientissima sala-mensa, oggi recuperata quale accogliente e grandioso auditorium. Di grande fascino quindi la mostra, ma anche il palazzo che l’ha accolta e che rappresenta uno tra i più interessanti complessi architettonici, che arricchiscono il volto di Roma Capitale.
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