Testo e Foto di Anna Alberghina
Poche altre terre al mondo offrono tante possibilità di vita e di avventure all’aria aperta come la Groenlandia. Lo splendore dello scenario artico si estende a perdita d’occhio sulla più grande isola del mondo che conta solo 55.000 abitanti. Non appena ci si lascia alle spalle uno qualsiasi dei piccoli centri abitati ci si può sentire, forse per la prima volta, veramente liberi. Questo paese fa parte del Regno di Danimarca, ma dal 1979 ha ottenuto una certa indipendenza trasformandosi in democrazia parlamentare. La maggioranza della popolazione è di razza Inuit ed ha molte affinità con gli Inuit del Canada, dell’Alaska e della Siberia.
Gli Inuit, parola che significa “uomini”, sono un popolo di cacciatori, derivato da un ramo della razza mongolica, giunto in questi territori in epoche lontanissime. Per secoli essi hanno condotto uno stile di vita unico, indissolubilmente legato alle condizioni ambientali, in un isolamento quasi totale. La conoscenza del cielo notturno è sempre stata essenziale per la loro sopravvivenza. Durante le battute di caccia, alla foca, al tricheco, alle renne o alle balene, l’intera famiglia si spostava su slitte trainate da cani e costruiva ripari provvisori di ghiaccio, i famosissimi igloo. L’organizzazione sociale si basava sulla solidarietà fra villaggi. Gli Inuit vivevano completamente concentrati sul momento presente, più preoccupati di superare le sfide quotidiane che di cercare una causa primordiale.
La loro religiosità era fondata sulla credenza che animali e fenomeni naturali avessero un’anima. Durante le lunghe notti polari, gli anziani raccontavano antiche leggende e, al suono dei tamburi, gli sciamani, guidati dagli spiriti, cercavano di comprendere le cause delle malattie, della scarsità di animali o del tempo inclemente. I primi contatti con gli esploratori europei risalgono all’arrivo delle baleniere durante il secolo scorso. Oggi gli Inuit stanno progressivamente abbandonando lo stile di vita tradizionale. Casette prefabbricate dai colori brillanti hanno sostituito gli igloo e le tende di pelli di foca. Gli arpioni d’avorio o di corno e le lame di pietra hanno lasciato il posto alle armi moderne. Sostenuti dai sussidi governativi, i vari gruppi si sono organizzati per dare vita alla Conferenza Inuit Circumpolare nel tentativo di salvaguardare la loro cultura.
Tuttavia, nonostante il fascino esercitato dalle nuove tecnologie, l’antico patrimonio di conoscenze non è ancora del tutto perduto. Molti costruiscono ed usano il proprio kayak. L’arte e l’artigianato sono l’espressione di miti arcaici. I tupilak, piccole figure grottesche ricavate dai denti del tricheco, del narvalo o dalle corna delle renne, che rappresentavano degli spiritelli maligni, sono oggi souvenirs molto apprezzati, realizzati da abili artisti. Ma ciò che costituisce l’incanto e la magia di questa terra è il ghiaccio. Grazie alla vicinanza con il Polo Nord, la Groenlandia gode di un clima artico, in linea di massima, molto secco e con temperature minime fra le più basse mai registrate sul pianeta. La calotta polare, che può raggiungere lo spessore di tre kilometri, copre quasi interamente il paese lasciando libera solo una strettissima fascia costiera.
A Kangerlussuaq, essa dista solo 20 kilometri e può quindi essere facilmente raggiunta con un mezzo fuoristrada. Lo spettacolo del “deserto di ghiaccio” lascia letteralmente senza fiato! Altra meraviglia sono gli Icebergs. Il luogo migliore per ammirarli è la Disko Bay dove si ergono fino a 100 metri al di sopra dell’acqua mentre il 90% della loro massa si sviluppa sotto la superficie del mare! Il ghiacciaio più attivo al mondo si trova ad Ilulissat e si sposta di 25-30 metri al giorno, frastagliandosi su di un fronte di 10 kilometri. “Datemi la neve, datemi i cani e tenetevi il resto” è la famosa frase dell’esploratore polare Knud Rasmussen. Non si può infatti parlare della Groenlandia senza citare i cani. Ad Ilulissat ci sono 5000 abitanti e 6000 cani da slitta. Il loro latrato è spesso l’unico suono che interrompe il magico silenzio! Le slitte sono, ancora oggi, il mezzo di trasporto più utilizzato durante l’inverno. Soltanto una perfetta simbiosi tra uomo ed animale permette di sopravvivere in un territorio pieno di insidie mortali.
Le motoslitte sono proibite in molte aree perché disturbano la quiete e spaventano la selvaggina. Inoltre sono considerate inaffidabili per i lunghi viaggi perché potrebbero rompersi o rimanere senza carburante con conseguenze fatali per il guidatore. I cani da slitta, invece, non si fermano mai! Ad Ilulissat il sole non tramonta dal 25 maggio al 25 luglio ed in questo periodo l’ora “normale” è come se non valesse. Se durante l’inverno si può ammirare lo straordinario spettacolo delle Aurore Boreali che tingono il cielo di drappeggi cangianti, in estate si vive il fenomeno del sole di mezzanotte.
Il sole di mezzanotte è uno stato mentale! Il tempo perde significato, l’orologio non serve ed il giorno non finisce mai. Durante le notti artiche la luce si fa più calda e le lunghe ombre create dal sole, basso sull’orizzonte, trasformano la realtà in un sogno di bellezza soprannaturale!