Testo di Teresa Carrubba
Rughe e colline, sassaie ed erba, alberi e rocce. Un paesaggio fatto di contrasti elementari, sedimento di 130 milioni di anni di storia. Rasserenante là dove il verde si raggruma, di una bellezza drammatica quando la pietra si mostra al vivo. La Murgia. Eccitante da dovunque la si guardi, dagli abbacinanti trulli di Alberobello o dal suggestivo belvedere di Selva di Fasano che mescola il salmastro con il vento dell’altopiano.
O dagli spalti di Castel del Monte, che suggestionò il gusto architettonico di Federico II di Svevia. Fu il sovrano a volerlo, nel 1240, come casino di caccia. La possanza dei suoi volumi, la sua pianta ottagonale ribadita in ogni spazio, la sua pietra chiara dell’Alta Murgia su cui la luce si riflette sfidandone la severità, la maestà del portale in breccia corallina, l’inconsueta armonia di stili, dal romanico all’arabo, dal normanno al gotico, fanno di Castel del Monte un monumento alla storia e all’arte. Da lì, dalla sommità del colle, il paesaggio si stempera in distese di terra brulla e uliveti, petraie carsiche e mandorli, prati e sassi a lasciar spazio alle masserie fortificate, agli jazzi, alle gravine. E giù a digradare fino al centro antico di Andria, costruita su un groviglio di sentieri sotterranei, forse risalenti ad epoca preistorica, con segni di costruzioni datate dagli archeologi dall’età tardo romana al basso Medioevo.
I primi abitanti di Andria si raccolsero attorno alle “laure”, grotte scavate nel tufo dai monaci Basiliani, cacciati dall’Oriente ed esuli in Puglia, che dettero alla città un nome legato all’ “antrum”, antro appunto, da cui sembra derivare Andria. Stretti vicoli e piazzette suggestive disegnano Andria, oggi come allora, giocando intorno a monumenti di grande interesse che ne fanno uno dei centri storici più belli del Mezzogiorno. Palazzi duecenteschi, cattedrali romaniche, chiese rinascimentali. Il Palazzo Ducale, esempio eccellente, residenza fortificata di origine medioevale, trasformata poi dai Conti Carafa alla fine del ‘500 e rimaneggiata nell ‘800, con un importante portale a pilastri tristili che sostengono un balcone a balaustra.
Una parte del Palazzo si appoggia alla Cattedrale, la cui costruzione sembra risalire ai Normanni, intorno al sec.XII, che sulla precedente Chiesetta del S.S. Salvatore o di S. Pietro (l’attuale Cripta) insediarono il nuovo luogo di culto. Da Andria, attraverso il verde di estese pianure e le colline della Murgia, si scende a raggiungere la costa adriatica. Ma, prima del mare, fuori le mura della città, c’è ancora tanto da vedere.
I Santuari, per esempio, eretti tra i secc. XV e XVIII. il Convento degli Osservanti di S. Maria Vetere, il Convento dei Carmelitani, con la sua chiesa, ora Seminario Vescovile, il Convento dei Cappuccini sul quale fu edificato l’attuale Ospedale Civile, e l’attigua chiesa della Visitazione di Maria. E il Santuario della Madonna dell’Altomare, costruito in seguito alla scoperta dell’icona della Madonna dei Miracoli.