PRESENTATO DOPO IL RESTYLING IL BIRRIFICIO CON MALTERIA DI GUARDO CATTANEO (PG), TUTTO A GESTIONE FAMILIARE
La famiglia Farchioni, dal 1780 impegnata nell’agricoltura, nella trasformazione delle materie prime e nella vitivinicoltura, ha presentato il nuovo birrificio da 70 ettolitri giornalieri di Guardo Cattaneo (PG). Il precedente, oggi dismesso e venduto a un’azienda di Berlino, era in grado di raggiungere solo la metà dell’attuale quantitativo. L’attuale produzione annua è così stimata in 25 mila ettolitri, pur con un potenziale di 60 mila. La malteria, dalla capacità produttiva di 960 tonnellate annue nominali, trasforma orzo e frumento in malto anche per altri birrifici artigianali. Tutta la filiera è corta e chiusa: oltre mille ettari sono infatti coltivati con attenzione all’ambiente per fare crescere le migliori materie prime necessarie all’intero processo produttivo. Oltre a farro, orzo e grano, anche cicerchie e lenticchie arrivano dai campi di proprietà intorno al birrificio e lo scorso anno è stato innestato anche un luppoleto sperimentale.
La famiglia Farchioni
Tutta la filiera produttiva è all’interno del territorio umbro garantendo ai consumatori un prodotto 100% locale e made in Italy.”Una birra perfetta racconta la terra da cui proviene”, afferma il mastro birraio Michele Sensidoni e l’importanza della territorialità di tutta la produzione brassicola è stata sottolineata anche dall’agronomo Stefano Bartolucci, che l’ha definita “uno straordinario valore aggiunto”. Questo birrificio agricolo controlla quindi ogni fase: dalla coltivazione e selezione accurata delle materie prime, alle fasi di trasformazione e produzione, fino al design delle bottiglie e alla distribuzione. Le birre prodotte sono tutte non filtrate e non pastorizzate, attraverso il processo artigianale dell’alta fermentazione e della rifermentazione in bottiglia. La sala di cottura è di modello e tradizione bavarese.
“La nostra birra– dice Marco Farchioni, ideatore del progetto insieme ai fratelli Giampaolo e Cecilia nonché grande appassionato di birra- parte dal campo e arriva al bicchiere per garantire un prodotto autenticamente artigianale, non filtrato né pastorizzato.” La trasformazione dell’orzo in malto avviene nell’impianto disegnato dall’azienda tedesca Kaspar Schultz con una nuova concezione altamente tecnologica e con la consulenza del maltatore Gianfranco Regnicoli. Nella malteria l’orzo viene bagnato per far sì che l’embrione inizi la germinazione. Sarà poi l’essicazione a definire l’aroma e il colore della birra. Chiude il processo di maltazione un’altra maturazione della durata di circa quattro settimane. Nella sala cottura il malto, macinato e miscelato con acqua calda, viene filtrato per produrre il mosto che viene poi bollito in appositi tini di acciaio.
A questo punto viene aggiunto il luppolo, responsabile del sapore amaro della birra che di molti aromi. Raffreddato il mosto, si aggiunge il lievito che dà inizio alla fermentazione. L’intero processo si conclude con l’imbottigliamento e la rifermentazione in bottiglia. “Non volevamo solo fare una birra buona – precisa Marco Farchioni – ma volevamo mettere insieme in essa tutta la nostra esperienza di gusto e passione. Abbiamo chiesto al nostro birraio di fare una prova, poi due, poi dieci e non ci siamo fermati finché non siamo stati completamente convinti della sua bontà.” Alla presentazione del nuovo stabilimento è seguita una degustazione di birre abbinate ai piatti dello chef Massimo Infarinati.
Col Persico del Trasimeno in tempura e chips è stata abbinata la Cotta 21, Birra Speciale Bionda e con la focaccia col ciauscolo la Cotta 50, Speciale Bianca. Alla Strapazzata di uova biologiche e tartufo estivo è stata accompagnata la Biologica Chiara di frumento, con la Linguina di Campofilone e baccalà la Cotta 37, Birra Speciale Rossa, mentre col Mezzo pacchero con ragù bianco di chianina la Cotta 68, Birra Doppio Malto Bionda. Con i secondi, pork ribs e Guanciola di Chianina, rispettivamente la Speciale Italian Pale Ale e la Cotta 74 Doppio Malto Scura. Con una selezione formaggi, L’Evoca, Metodo Benedettino e Vinea ed infine con una personale interpretazione della Sacher, una Doppio Malto con fave di cacao. Le birre Mastri Birrai Umbri sono commercializzate nella Grande Distribuzione e nell’Horeca soprattutto in formato bottiglia (750 ml e 375 ml). Il 20% prende la via dell’export che ha in Cina, Regno Unito e Germania i suoi principali mercati di riferimento. www.mastribirraiumbri.com/it
Di Mariella Morosi