Forse trae energia dallo ieratico massiccio del Wilder Kaiser, “L’Imperatore selvaggio” di fronte a cui vive, il pentastellato Stanglwirt Hotel a Going, in pieno Tirolo.
O forse è per via dei materiali con cui è costruito, legno a profusione, oppure della filosofia rispettosa dell’ambiente che lo Stanglwirt Hotel merita l’appellativo di Bio-Hotel. Anche per aver ampliato l’impianto wellness e termale con le pompe di calore Heliotherm per l’utilizzo dell’acqua di montagna come fonte energetica gratuita.
La caratteristica bio viene infatti esaltata anche nella Spa, per l’attenzione straordinaria al benessere spesso con la complicità della Natura. Ne sono un esempio la grotta con cascata, le saune tra le rocce con biosauna di abete, grotta salina, sauna in pietra naturale, la ‘sauna Wilder Kaiser’, la grotta ai vapori e ai cristalli alpini con giochi cromatici e di luce, la sauna di cembro, la sala relax esposta al sole e completamente rivestita con pannelli in vetro che aprono ad un panorama mozzafiato con isole verdi e caminetto.
Non da meno la zona Beauty spa dello Stanglwirt Hotel che, legandosi emblematicamente al nome Shanti -in indiano pace e tranquillità-, offre speciali trattamenti per la bellezza della pelle ma anche per stimolare la circolazione linfatica. Uno tra tutti lo -Shanti Massage & Peeling- di ispirazione ayurvedica, per la cura preventiva e rigenerante della pelle del viso e del corpo, con oli essenziali di altissima qualità. E poi, talassoterapia, Vital Antico Egitto, Hot Stone, Exotic Feeling, massaggi tradizionali, esotici, bagni e impacchi.
Per i trattamenti di bellezza vengono utilizzati i prodotti di Maria Galland di Parigi, !QMS Dr. Erich Schulte, Ligne St. Barth, i cosmetici Dior e Shanti di Andrea L’Arronge. Completano la già ampia gamma di proposte, anche trattamenti di medicina estetica come il Laser Byonic, un vero e proprio lifting naturale, e la Liposcultura by Derma Concept per modellare il corpo senza interventi chirurgici, grazie a un dispositivo ad ultrasuoni.
Per info visita il sito dell’hotel
Testo di Teresa Carrubba