Tra le brume mattutine che vagano sulla linea invisibile delle grandi risaie dell’alessandrino fanno capolino le sagome degli aironi, gabbianelle e rare cicogne. Sono molte le località ricche di memorie antiche e racconti dimenticati, uno di questi luoghi è Giarole, con il suo antico castello, un vero baluardo nel tempo voluto dall’imperatore Federico Barbarossa nel XII secolo.
Le nebbie celano fantasmi e antiche dimore, ricordi di feroci antenati, di tempi difficili e di quell’immagine sbiadita che la tradizione vuole vagare ancora oggi nelle sale del castello di Giarole. Si tratta del giovane Grosso, un decoratore che cadde da un impalcatura durante i lavori per affrescare le grandi sale; i proprietari del castello tramandano i racconti di strani fenomeni luminosi visti dietro le finestre del salone principale, dove nelle notti senza luna l’artista cerca di completare, cavalcando l’eternità del regno di Ade, il suo lavoro di decorazione rimasto incompiuto.
I misteri si intrecciano con la realtà, dei passaggi nascosti poterebbero ai castelli nelle vicinanze e le segrete del castello sono luoghi di fascino antico, adatte ai racconti di una volta, quelli che si narravano davanti alla fiamma di un caminetto. Da sempre dimora e feudo dell’antichissima schiatta della famiglia Sannazzaro, il castello di Giarole è un faro nella campagna che si trova a sud di Casale Monferrato, in quelle terre strette tra il Po e i primi rilievi del Monferrato.
Qui ci guardano quasi mille anni di storia e ancora oggi, dopo un passato di guerre, tumulti politici, scontri tra guelfi e ghibellini, i Sannazzaro abitano e mantengono l’avito maniero con cura e dedizione. Dante Alighieri cita questa famiglia nel Convivio, definendola “nobilissima di Pavia”, ma le fortissime tracce di storia di trovano nel castello, dove ritratti, ricordi e le curiosità che l’attuale conte Giosé Sannazzaro Natta, riesce a far rivivere con lucida attualità.
Gli antenati ritratti in un affresco realizzato durante i restauri della metà Ottocento permettono alla fantasia di vagare nei secoli passati, mentre lo sguardo del conte Filippo, arricchito dal nobilissimo Collare dell’Annunziata, mette soggezione. Oggi il conte Giosé è un imprenditore turistico che ha abbandonato una brillante carriera bancaria per lanciarsi nell’avventura di gestire e far rivivere lo stupendo castello di Giarole.
Il richiamo degli antenati ha fatto un piccolo miracolo, il maniero di Giarole è passato dal sonnecchiante vivacchiare ad impresa turistica, con moltissime iniziative scaglionate durante l’anno. Infatti, grazie all’impegno di questo nobiluomo di “campagna”, il luogo è oggi un prezioso Bed & Breakfast, adatto per chi è alla ricerca di sensazioni diverse e gustose colazioni che vengono servite nell’ala medievale del castello.
Nel tempo il maniero ha ospitato non solo re e imperatori, duchi e principi, come ad esempio Vittorio Emanuele II e Napoleone III, ma anche rassegne musicali, manifestazioni di enogastronomia locale, feste e matrimoni, fiere merceologiche legate al mondo della produzione locale del riso.
Qui la quiete e la calma sono di rigore, dimenticate la fretta, godetevi la natura, magari procuratevi una biciletta e percorrete le strade costeggiate dalle risaie, scoprite casali e magari raggiungete gli argini del grande fiume, il Po, che scorre a pochi chilometri, subito dopo la collina dove si trova Pomaro Monferrato, un altro luogo incantato.
Per maggiori info sulla viusita al castello di Giarole Castello san nazzaro
Testo di Giuseppe Garbarino