Il Brunei è diverso. Il Negara Brunei Darussalem, nome ufficiale del sultanato, è il Paese più piccolo e ricco del sud-est Asiatico, ed è anche quello meno conosciuto. Un regno tropicale, grande come il Lussemburgo, diviso in due parti collocate tra i due stati malesi del Sarawak e Sabah, sulla costa settentrionale del Borneo.
La ricchezza del Brunei deriva da vasti giacimenti di gas naturale e petrolio, ed è grazie a queste risorse che il Paese può vantare la foresta pluviale meglio preservata sul pianeta. Per Sua Maestà il Sultano Hasannal Bolkiak tagliare un albero non è un’opzione, e oltre due terzi del Brunei sono coperti da foreste pluviali incontaminate, permettendo al Brunei di promuovere un turismo soft, incentrato sul territorio e sull’ambiente, sulla storia, sullo sport e sul relax, posizionando il sultanato come destinazione esotica, verde e tranquilla.
Fortemente radicate nel Paese le tradizioni islamiche che sono identificate al meglio nei due monumenti più importanti: le due grandi moschee a Bandar Seri Begawan, la capitale meno caotica, meno inquinata e più verde dell’Asia. Dominano la città le cupole ed i minareti dorati dell’Ali Saifuddien Mosque, mentre la Jame’Asr Hsasanil Bolkiah Mosque (che porta il nome del sultano) è un esempio grandioso dell’architettura religiosa con i suoi minareti torreggianti, piastrelle ricoperte d’oro, lampadari in cristallo austriaco, vetrate colorate inglesi e scale e pavimenti in pregiatissimo marmo italiano.
Di fronte alla Moschea Ali Saifuddien, sull’altra sponda del fiume, sorge il Kampong Ayer, il villaggio su palafitte più grande al mondo, con una popolazione di oltre 20.000 persone. Nel 1521, durante uno dei suoi viaggi in Oriente, il grande viaggiatore vicentino Antonio Pigafetta ha descritto l’agglomerato come “La Venezia d’Oriente”.
Ben altra tipologia di casa, l’Istana Nurul Iman, la lussuosa residenza del Sultano che, con le sue 1.788 stanze, detiene un primato da Guinness: è il palazzo reale più grande al mondo. Non è aperto al pubblico ma per avvicinarsi alla magnificenza della corte del sultano si può visitare il piccolo Royal Regalia Museum che si trova del cuore della capitale.
Il vero tesoro del Brunei è la sua natura: dalle acque del South China Sea che lambiscono il piccolo sultanato e sono un paradiso per gli appassionati di snorkeling e per i subacquei, alla natura strepitosa del parco nazionale Ulu Temburong e della Foresta Batu Apoi che copre il 58% del Paese.
Al parco si arriva su una longboat per fare trekking, scoprire cascate, nuotare in laghetti dalle acque cristalline e avvistare il cervo topo, l’orso malese, il maiale barbuto o la nasica, un primate panciuto in pericolo d’estinzione chiamato anche la scimmia dalla proboscide. Il Brunei è un paese sicuro, tranquillo, senza pericoli per la salute (non c’è la malaria), accogliente e lontano anni luce dai ritmi frenetici dei grandi paesi asiatici.
Testo di Pamela McCourt Francescone foto di Pamela McCourt Francescone e Brunei Tourism