Un abbraccio all’artista dalla sua Sesto
di Giuseppe Garbarino
Sesto Fiorentino – L’arte della seduzione, queste sono le parole che riassumono l’opera di Giuliano Pini, un artista che non avrebbe avuto la necessità di firmare i suoi lavori, tanto sono particolari ed unici, in quella sorta di ragnatela creativa che rende ogni centimetro unico ed irripetibile.
Se vi capita, e ne avete l’occasione andando a visitare la mostra che inizia il 25 maggio a cura del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, suggerisco di sfiorare con lo sguardo alcune delle opere del Pini, osservare, cercare di comprendere la tecnica che in qualche modo rispecchia lo stato d’animo dell’artista, ancora sottovalutato nonostante sia stato apprezzato da moltissimi collezionisti.
Quello del Pini, purtroppo rapito dall’insuperabile linea del tempo pochi mesi fa, è un mondo vero ed irreale al tempo stesso, i colori che usa, i volti, le rughe che incide sulle figure lo fanno sembrare uno scultore mancato; l’anima stessa del pittore si specchia nei suoi lavori, e non è un modo di dire ma un’affermazione forte e significativa.
L’immagine delle sue opere si trasferisce sulla tela con un’analisi mai lasciata al caso, posizioni, sfondi, particolari, come quel ritratto di Piero Ragionieri che tiene in mano la sua maschera, proprio a sottolineare ciò che emerge dal titolo della mostra: “ Giuliano Pini – Della libertà poetica”.
Il nostro artista non amava i lavori su commissione, doveva essere libero e opere come “Canto interrotto” o “La morte di Tristano”, esaltano questo aspetto, poi ci sono comunque i ritratti, ma dovevano essere i volti ad ispirarlo, volti nei quali cercava l’anima e forse lui stesso ne creava i tratti più nascosti.
Domenica 25 alle ore 11,00 quindi l’inaugurazione al Centro espositivo Antonio Berti in Sesto Fiorentino, mostra che ha visto venerdì 23 marzo un’anteprima con la moglie Roberta Romanelli, visibilmente emozionata, la presenza del sindaco Lorenzo Falchi, gli organizzatori facenti parte dell’attivissima Soffitta Spazio delle Arti che anche questa volta, sotto la direzione di Francesco Mariani sono riusciti a proporre un evento di eccezione, l’amico di sempre di Giuliano, il Maestro Giancarlo Marini, Maria Donata Spadolini che ha integrato il catalogo, di pregevole fattura e editato da Pagliai Editore, con la parte sulla grafica dell’artista.
La mostra, che vorrei definire più un evento, vista la tipicità delle opere esposte e raccolte grazie alla disponibile lungimiranza di tanti collezionisti, si tiene, come già accennato, nello Spazio Espositivo Antonio Berti e nell’ambiente de La Soffitta Spazio delle Arti presso il Circolo Arci di Colonnata. A tale proposito segnaliamo orari di vista dal martedì al sabato ore 16-19; festivi 10,30-12,30 e 16-19.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 6 maggio e crea un legame tra Sesto Fiorentino, dove aveva iniziato a percorrere le strade del colore e Cavriglia, dove Giuliano Pini trovò quiete artistica e stimoli per la sua produzione.