Le diverse immagini che conducono il visitatore nel mondo fantastico del lavoro di Monet, fanno intuire come il grande artista abbia saputo trasfondere la natura stessa direttamente sulla tela, rendendo assai indovinate le parole con cui spesso Maupassant descriveva la sua opera: …“l’ho visto cogliere così un barbaglio di luce su una roccia bianca e registrarlo con un fiotto di pennellate gialle che, stranamente, rendevano l’effetto improvviso e fuggevole di quel rapido e inafferrabile bagliore“.
“Un’altra volta ha preso a piene mani uno scroscio d’acqua abbattutosi sul mare e lo ha gettato rapidamente sulla tela. Ed era proprio la pioggia che era riuscito a dipingere, nient’altro che della pioggia che velava le onde, le rocce e il cielo, appena distinguibili sotto quel diluvio”.
L’esposizione, curata da Marianne Mathieu, presenta circa sessanta opere provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, museo che nel 2016 ha festeggiato gli 80 anni di vita.
Vi sono conservate nella penombra affascinante degli alberi del Bois de Boulogne, soprattutto le opere che Monet conservava nella sua ultima dimora di Giverny e che il figlio Michel donò appunto al museo.
Ed ecco i salici piangenti, del viale delle rose il ponticello giapponese o le grandi Ninfee e Glicini, nel cui profumo il visitatore ha l’impressione di potersi immergere. La mostra sarà visitabile fino all’11 febbraio 2018
Per informazioni:
Telefono per informazioni: + 39 06 87 15 111
Museo del Vittoriano Roma
Arthemisia
Testo di Luisa Chiumenti